Riconoscibilità delle denominazioni
A cura di Luca Secci (a), Federico Desimoni (b)
Nel linguaggio del marketing, quando si parla dell’individuo in relazione alla sfera degli acquisti di beni di prima necessità lo si definisce “consumatore”. Questo termine, non particolarmente felice nei confronti di chi acquista un prodotto, pone l’accento sul puro atto funzionale del consumo, spogliandolo dell’immateriale che invece guida in maniera preponderante la vita dell’individuo e, conseguentemente, le sue scelte. Non è solo una questione lessicale. Molto spesso, anche nel concreto, si guarda agli atteggiamenti e ai comportamenti di consumo come fossero indenni dalla complessità della persona. Con buona pace degli “esperti di mercato” questo in realtà non corrisponde alla realtà. Come in molti altri casi, questa visione parziale non si traduce affatto in una semplificazione efficace. Al contrario, osservare la realtà con una lente che invece di ingrandirla la circoscrive, finisce per compromettere la possibilità di capirla appieno. Tutto ciò è particolarmente evidente quando si parla di prodotti DOP e IGP.
Obiettivo della ricerca
Considerare l’eventuale consuetudine del consumatore (individuo reale) ad abbreviare i nomi delle denominazioni DOP e IGP, come un elemento rilevante nella valutazione dell’evocazione
Focus analisi
Analisi del comportamento di acquisto dei consumatori di tre Paesi europei di fronte a sei differenti prodotti DOP e IGP accomunati dalla particolarità di avere denominazioni composte da almeno due parole
Principali risultati
Il nome utilizzato correntemente dall’individuo reale per definire i prodotti a tutela DOP e IGP è risultato essere frequentemente un’abbreviazione della denominazione completa. Maggiore è la diffusione e la notorietà del prodotto e maggiore è l’intensità con la quale questo fenomeno ricorre
Suggerimenti
Gli strumenti legali di tutela dei consumatori e della proprietà intellettuale del sistema comunitario dovrebbero riuscire a garantire l’individuo reale e non il “consumatore ideale”, appoggiandosi, quando necessario, a metodi di analisi e valutazione in grado di decodificare i principali meccanismi mentali dell’individuo reale