Giovanna Parmigiani di Confagricoltura smentisce false news e una sfilza di luoghi comuni sul benessere animale.
Benessere animale: tra verità e miti da sfatare. Ne abbiamo parlato con Giovanna Parmigiani, componente della giunta di Confagricoltura con delega per l’Ambiente e il Territorio, imprenditrice agricola, titolare di un allevamento di suini in provincia di Piacenza.
Domanda. Dottoressa Parmigiani, qual è il quadro normativo relativo alla materia del benessere animale?
Risposta. Gli standard di benessere degli animali nell’UE sono tra i più elevati al mondo e l’Italia è ai primi posti per il loro rispetto. Nell’UE vigono norme armonizzate che disciplinano diverse questioni di benessere per parecchie specie animali. La direttiva 98/58/CE del Consiglio, recepita in Italia con il decreto legislativo 26 marzo 2001, n.146, definisce norme minime per la protezione di tutti gli animali negli allevamenti, mentre altre norme UE definiscono gli standard di benessere degli animali da allevamento durante il trasporto e al momento della macellazione. Direttive specifiche disciplinano la protezione di singole categorie di animali, come ad esempio vitelli, suini, galline ovaiole e polli allevati per la produzione di carne. La legislazione verrà rivista nei prossimi anni. Il benessere degli animali è, infatti, parte integrante della nuova strategia Farm to Fork (F2F) (dal produttore al consumatore) dell’Unione Europea, che mira a rendere le pratiche agricole in Europa più sostenibili attraverso una politica alimentare integrata che coinvolge l’intera filiera produttiva.
D. Come avvengono i controlli?
R. Abbiamo un servizio veterinario molto attento e severo che viene a controllare in modo minuzioso il rispetto della normativa. In Italia abbiamo più di 5.000 veterinari. E stato pubblicato da poco il rapporto sui controlli ufficiali veterinari che riguarda l’anno 2021. Per quanto riguarda quelli sul benessere animale, su 12.845 controlli negli allevamenti, sono stati riscontrati 868 casi di non conformità e su 10.065 controlli durante il trasporto, 351 casi sono risultati non conformi. Non ci sono dati di report più recenti, legato alle tempistiche di raccolta dei dati dalle regioni e stesura dei report, ma il piano dei controlli è annuale e viene regolarmente effettuato. Ora è attivo il Piano di Controllo Nazionale Pluriennale 2023-2027. Si deve inoltre, evidenziare che, come per le precedenti programmazioni, con l’entrata in vigore nel maggio 2023, del decreto “condizionalità”, il rispetto dei requisiti minimi di benessere animale è strettamente connesso al diritto di accedere ai contributi della PAC. Anche in questo caso, quindi, vi sono ulteriori controlli sul rispetto delle norme sul benessere animale. Altro aspetto da prendere in considerazione è che l’Italia, unica a livello europeo, ha un sistema di valutazione del benessere animale che gli operatori svolgono tramite i veterinari liberi professionisti che immettono i dati dello standard dell’allevamento nel sistema Classyfarm.
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Fonte: Italia Oggi