I vini DOP e IGP contano 523 riconoscimenti, una superficie iscritta pari a 494mila ettari e una produzione che arriva intorno al 50% del vino totale prodotto in Italia. La produzione di DOP e IGP nel 2015 è stata di oltre 23 milioni di ettolitri, per 2,84 miliardi di bottiglie (+2,4% sul 2014) e 7,4 miliardi di euro di valore alla produzione. L’export di vini DOP e IGP ha raggiunto nel 2015 14,1 milioni di ettolitri (+4,5%) per un giro d’affari da 4,7 miliardi di euro (+7,7%) e una quota dell’87% rispetto ai 5,4 miliardi complessivi delle esportazioni italiane di vino. Le prime dieci DOP rappresentano il 53% della produzione totale a volume e il 58% a valore: le prime cinque denominazioni (Prosecco DOP, Conegliano Valdobbiadene – Prosecco DOP, Chianti DOP, Asti DOP e Chianti Classico DOP) con più di 900 milioni di euro di valore alla produzione dello sfuso coprono oltre il 40% del totale.
I Formaggi sono la principale categoria delle DOP e IGP in termini di volume d’affari, con un valore alla produzione di quasi 3,6 miliardi di euro per un’incidenza del 56% sul totale del comparto Food. Anche a fronte di un aumento del +2,3% della quantità certificata, la categoria registra un leggero calo rispetto al 2014 a livello di valore (-1,6% alla produzione, -0,1% al consumo). Le principali IG – Grana Padano DOP, Parmigiano Reggiano DOP, Gorgonzola DOP, Mozzarella di Bufala Campana DOP – rappresentano da sole oltre l’80% della produzione della categoria.
I Prodotti a base di carne rappresentano la seconda categoria delle DOP e IGP per giro d’affari, con un valore alla produzione di 1,8 miliardi di euro per un’incidenza del 28,7% sul totale del comparto Food. La categoria registra leggeri trend positivi rispetto al 2014 a livello di valore (+0,6% alla produzione, +1,2% al consumo) a fronte di una sostanziale stabilità come produzione certificata (-0,1%). Prosciutto di Parma DOP, Mortadella Bologna IGP, Prosciutto di San Daniele DOP e Bresaola della Valtellina IGP rappresentano oltre l’80% della categoria in volume e per valore alla produzione.
Gli Ortofrutticoli sono la categoria leader delle DOP IGP in termini di volume, e la terza per valore alla produzione, con 425 milioni di euro, per un’incidenza del 7% sul totale del comparto Food. Il 2015 è stato un anno solo parzialmente positivo per la categoria che ha registrato un lieve incremento delle produzioni certificate (+0,4% rispetto al 2014), ma una battuta d’arresto in termini di valore della produzione (-11,1%). I risultati della categoria dipendono soprattutto dai trend della Mela Alto Adige IGP e della Mela Val di Non DOP che rappresentano da sole l’83% della produzione certificata e il 73% del valore alla produzione.
Pur registrando nel 2015 trend flessivi per alcune variabili, gli Aceti balsamici mantengono un ruolo di rilievo nel mondo delle DOP e IGP italiane, con un valore della produzione di 377 milioni di euro per un’incidenza del 6% sul totale del comparto Food certificato. In particolare, gli Aceti balsamici registrano flessioni in termini di quantità prodotta, che quindi si è attestata a 93 milioni di litri (-4,6% rispetto al 2014), cui è corrisposto un analogo calo in valore (-4,2%). È l’Aceto Balsamico di Modena IGP a guidare il comparto, rappresentando circa il 99% dei volumi certificati, dei valori alla produzione e dell’export.
Gli Oli di oliva DOP e IGP italiani mostrano nel 2015 un valore alla produzione di 71 milioni di euro per un’incidenza del 1,1% sul totale del comparto Food. La numerosa e capillare presenza di riconoscimenti (42 DOP e 3 IGP) in tutte le aree a vocazione olivicola non basta a far esprimere al comparto tutta la sua potenzialità, limitando a poco più del 2% i volumi certificati rispetto al totale prodotto nazionale. Il settore degli Oli DOP IGP risulta fortemente concentrato: i primi tre prodotti per valore alla produzione – rispettivamente Terre di Bari DOP, Toscano IGP e Val di Mazara DOP – rappresentano oltre il 62% del totale, mentre considerando il valore dell’export la quota complessiva delle tre IG sale ad oltre l’84% del prodotto certificato.
Le Carni fresche sono una categoria formata da cinque denominazioni (4 IGP e 1 DOP) che raggiunge un valore alla produzione complessivo di oltre 87 milioni di euro, per un’incidenza del 1,4% sul totale del comparto Food. Rispetto al 2014, il valore complessivo di tale categoria registra una crescita del +9,0%, spiegata dal rialzo delle quotazioni all’origine, a fronte di un calo del -3,1% delle quantità certificate. Al consumo, il valore delle Carni fresche certificate cresce di quasi tre punti percentuali, grazie ai riscontri di mercato particolarmente positivi dell’Agnello di Sardegna IGP e dell’Abbacchio Romano IGP.
Fonte: XIV Rapporto Ismea Qualivita
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