Nel lento ritorno alla normalità per il direttore del consorzio Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP importante il ruolo svolto dai consumatori.
Una situazione paradossale che si trascina ormai da un anno: da una parte il consorzio del Vitellone bianco Appennino centrale IGP che nel corso del 2023 ha aumentato le certificazioni soprattutto di carne Chianina. Con oltre 500 capi certificati in più.
Dall’altra la minore capacità di spesa dei consumatori e l’aumento dei prezzi per tagli di carne di fascia medio bassa. Rincari che hanno assottigliato il gap con carni certificate, come nel caso della Chianina, e portato alla conseguente riduzione dei prezzi di carne a marchio Vitellone bianco Appennino centrale IGP.
“Per alcuni versi si è trattato di terrorismo mediatico, insieme a una serie di elementi congiunturali che hanno giocato a sfavore delle carni certificate – spiega Andrea Petrini, direttore del consorzio-. A pesare tra il minore potere d’acquisto da una parte e i rincari generalizzati di materie prime, consumi e carni non certificate, è stato anche il forte aumento di disponibilità di carne chianina certificata, superiore a quella che era l’abituale domanda”.
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Fonte: inToscana.it