“Il Vino Nobile di Montepulciano è la prima DOP in Italia – afferma il presidente del Consorzio Andrea Rossi – in questo momento abbiamo fiducia e volontà di ripartire. Non è una novità il doverci rimboccare le maniche, speriamo al contempo che il movimento turistico possa tornare presto ai suoi abituali buoni livelli perché avere consumatori nel territorio è certamente un valore aggiunto”.
Rossi per dieci anni è stato sindaco di Montepulciano, primo cittadino in una fase storica importante per la città della Valdichiana. Ora ha un’altra sfida davanti a sé e con un nuovo ruolo: da presidente del Consorzio del Vino Nobile deve sostenere le imprese ed accompagnarle fuori dalle difficoltà di un periodo caratterizzato dal Coronavirus e nel quale tante certezze sono state stravolte. Ci sarà molto lavoro da fare, anche nella promozione del prodotto e nel favorire le condizioni affinché questo sia sempre più presente nei mercati internazionali.
“E` un momento delicato per tutti i settori – afferma Rossi -. Cerchiamo adesso di vedere il bicchiere mezzo pieno, nella consapevolezza che nell’ultimo mese stiamo assistendo ad un timido tentativo di ripresa. Abbiamo vissuto tre mesi difficili, nei quali anche i prodotti di qualità hanno scontato delle difficoltà. E i mesi persi non si recuperano. Ora c`è il desiderio di rimettere in moto la normalità e di tornare ad essere fortemente presenti nei mercati. Noi assistiamo a movimenti interessanti, ci sono ordini dalla Germania e dalla Cina mentre il mercato americano non si è mai fermato. Dobbiamo avere ottimismo ed essere i primi a credere nella ripartenza”.
E` forte l`immagine del Vino Nobile nel mondo. Anche in questo caso il 70% della produzione viene esportata nei vari continenti. “Quella di quest’anno – afferma ancora Rossi – sembra una buona annata, anche se ci sono ancora un bel po’di variabili da qui alla vendemmia. I produttori in questo frangente chiedono nuovi investimenti in comunicazione e in promozione. Come Consorzio continueremo ad effettuare azioni di questo tipo relativamente al brand e alla denominazione”.
Fonte: Corriere di Siena