Il mondo del vino nel Mezzogiorno d’Italia muove le sue pedine. E lo fa in vista di una riscossa da giocare sul fascino di un prodotto che è in grande crescita e sull’immancabile appeal dei paesaggi meridionali: culla di vitigni autoctoni alla base ampelografica della rinascita della vitivinicoltura di questi territori.
Il Rating della Falanghina del Sannio Dop 2017, tenutosi il 12 luglio 2018 presso la cooperativa vitivinicola ‘la Guardiense’ a Guardia Sanframondi (Bn), ha dato un punteggio medio generale di 88/100 per il vino monovitigno di questa difficile vendemmia, classificatosi al vertice delle scorse quattro annate e con un valore al di sopra dell’ottimo.
L’analisi della zona produttiva dell’Etna e il fascino del territorio vulcanico sono stati al centro del 24° Enosimposio di Assoenologi Sicilia. Per l’edizione 2018, che si è svolta nei pressi di Taormina dal 12 al 15 luglio scorso, Assoenologi Sicilia ha scelto di concentrare l’attenzione su una delle zone viticole più antiche della Sicilia ma anche una di quelle che, nell’ultimo decennio, ha avuto un maggiore sviluppo sia in termini di qualità che di quantità.
Il successo dei vini dell’Etna, legato molto alla spinta di piccoli imprenditori, è l’esempio perfetto del circolo
virtuoso che si crea per un territorio quando viticoltura, turismo e gastronomia operano in sinergia.”La Sicilia è un continente vitivinicolo – ha spiegato il presidente di Assoenologi Sicilia, Giacomo Salvatore Manzo – Ogni zona ha peculiarità, profumi e sapori unici. Il legame fra il vino e il suo territorio è intenso e imprescindibile. E’ attorno alla valorizzazione del nostro territorio e delle sue specificità che si gioca il futuro del nostro sistema economico”.
Fonte AgroNotizie