Nel mondo del vino si respira sentiment positivo (37%) e abbastanza positivo (43%) verso l’anno che verrà, a fronte di un 20% che invece vede con qualche preoccupazione il 2017: a dirlo sono 25 tra le realtà enologiche più importanti d’Italia per storia, immagine e volume d’affari (1,7 miliardi di euro di fatturato ), sondate da WineNews. Un trend positivo, guidato dalle aziende di bollicine (con il Prosecco “battistrada”), ma che si riverbera anche sulle altre categorie: per il 70%, a fine anno, le vendite si incrementeranno in media del +20%.
L’export continua “a tirare” anche a fine 2016, con il 60% che indica una crescita media del +9% (ma torna a sorridere anche il mercato interno, di nuovo considerato strategico, numericamente e per il suo ruolo di “vetrina”, e in cui il 70% delle aziende ritrova una crescita media del +8%). Le cantine si orientano soprattutto sui mercati più sicuri e su quelli che possono garantire un valore aggiunto ulteriormente spendibile: il 73% ha concentrato gli sforzi sul mercato europeo, con Paesi target Germania, Svizzera e Regno Unito e qualche “incursione” mirata nel Nord Europa, Svezia in primis, il 70% su quello italiano, il 60% in USA, guardando anche al Canada, e l’8% in Oriente, dove, diminuita la “febbre cinese”, il vino italiano sta ancora tentando di costruirsi transazioni solide, fatta eccezione per il Giappone. Non mancano conferme in particolari zone del Sud America, Brasile e Cile, e qualche “pioniere” in Africa. Da non trascurare le voci in controtendenza, che individuano nella Brexit e nell’elezione di Donald Trump, con le sue politiche protezionistiche, le possibili ulteriori criticità.
Fonte: Winenews.it