Il Sole 24Ore
Se gli investimenti stranieri in Italia sono ai minimi storici c’è però un’area del Paese e un prodotto che continuano ad attrarre imprenditori da tutto il mondo. Si tratta di Montalcino e del suo vino chiave: il Brunello DOCG. Gli ultimi a sbarcare in provincia di Siena sono stati gli imprenditori brasiliani della André Santos Esteves Spa che – secondo quanto emerge dalle visure camerali – hanno rilevato pochi giorni fa dalla famiglia Marone Cinzano la storica tenuta Argiano (52 ettari di vigneto, 340mila bottiglie prodotte di cui 11mila di Brunello). L’arrivo in terra senese degli imprenditori brasiliani è solo l’ultimo in ordine di tempo che testimonia il legame sempre più profondo tra gli operatori esteri del vino e il blasonato “terroir” toscano. Quel legame che ha portato a scommettere su Montalcino prima (negli anni’8o) gli italoamericani Mariani (che con l’etichetta Castello Banfi e la guida di Ezio Rivella sono stati fra gli artefici del successo mondiale del Brunello) e poi, in anni più recenti, l’ex Ceo di Time Warner Richard Parsons e infine la famiglia dell’industriale farmaceutico italo-svizzero Ernesto Bertarelli.