Il Botticino DOP mette in cantina un’annata carica di grandi aspettative: la vendemmia 2019 segna una netta contrazione quantitativa, a fronte però di una qualità che induce a ben sperare. «Le prime impressioni, confermate dalle analisi, sono molto positive – commenta Claudio Franzoni, presidente del Consorzio di tutela del Botticino fondato nel 1968, 29esima Doc istituita in Italia Sul fronte delle tempistiche siamo tornati a condizioni di normalità: abbiamo iniziato nella seconda metà di ottobre, chiuso ai primi di novembre, come è sempre stato nella nostra storia, sfruttando però le ottime condizioni meteo dell`autunno con temperature alte fino agli ultimi giorni di raccolta. Calcoliamo un calo del 20-30% rispetto alla media degli ultimi cinque anni, ma siamo comunque soddisfatti, anche perché veniamo da tre campagne altalenanti: nel 2017 la più scarsa dal Dopoguerra, nel 2018 una delle più abbondanti in assoluto. Ora una via di mezzo ma con risultati molto interessanti».
Il Botticino è una «chicca» di piccole dimensioni in lotta per tener viva la tradizione del «rosso» nella cintura periferica del capoluogo: 29 gli ettari rivendicati a DOP su un totale di 35 (compreso l`Igt Ronchi di Brescia), con rese medie di 60-70 quintali di uva per ettaro, molto lontane dai limiti del disciplinare fissati a 120 quintali per ettaro. Le aziende sono 17 (15 quelle
associate) per una produzione complessiva che si assesta sulle 250 mila bottiglie circa, suddivise in due tipologie, tradizionale e Riserva (con almeno due anni di affinamento). Il mercato di riferimento è prioritariamente quello bresciano, ma si calcola che il 15% dei volumi venga esportato soprattutto negli Usa oltre che sui mercati asiatici.
«Negli ultimi 7-8 anni c`è stato un assestamento, alcuni appezzamenti sono andati persi, anche se le aziende maggiori, che vivono di questo prodotto, hanno ripiantato e rinnovato. E la tendenza al ribasso sembra essersi arrestata – spiega il Presidente Franzoni -. Le difficoltà maggiori stanno nella promozione di un prodotto di grande livello ma ancora sconosciuto. Un bene in questo senso i Tre Bicchieri conquistati da un`importante cantina, sicuramente un`occasione per guardare al Botticino sotto una nuova luce. Per il resto un veicolo importante è il marmo: il fatto che il nostro vino sia prodotto sulle pendici delle montagne dove hanno sede le cave rappresenta sempre una storia affascinante da raccontare. Sotto questo profilo nel 2020 vorremmo rispolverare la manifestazione Botticino Sotto Le Stelle, passeggiata tra cave, vigneti e cantine con degustazioni, una bella occasione per riscoprire il territorio».
Fonte: Brescia Oggi