La tutela e la promozione del vino sposa sempre più gli strumenti social di internet, ma il percorso è ancora all’inizio e le potenzialità dei nuovi mezzi di comunicazione non sono utilizzate appieno. È la fotografia che emerge dallo studio di SocialMeter by Maxfone sulla presenza dei Consorzi italiani del vino sui social media. Di quelli ufficialmente riconosciuti dal Ministero delle Politiche agricole, il 68% è presente su Facebook, di cui il 45% con una pagina certificata ufficiale: meno della metà, un dato non incoraggiante tenuto conto che la pagina certificata è un fattore importante, perché indica una politica digitale strutturata e sviluppata in modo consapevole.
Guardando ai dati storici, la crescita negli anni c’è: dal 2014 ad oggi è salita del 54% la presenza su Facebook, che continua ad essere di gran lunga il social più utilizzato dai Consorzi presi in esame. A seguire c’è Twitter (44%), YouTube (26%) e Instagram (28%). Quest’ultimo, seguendo una recente tendenza comune a tutti i settori, ha visto una crescita particolarmente significativa, considerando che nel 2014 erano solo 4 i Consorzi in possesso di un profilo Instagram e oggi sono 30, con una crescita del 400%. Questo social ha superato nel 2017 in percentuale anche la presenza su YouTube.
Il dato significativo è che buona parte del target si sta spostando da Facebook a Instagram, che diventa uno strumento sempre più importante per il rapporto tra aziende e consumatori. Quindi dovrebbe esserlo anche per i Consorzi, che hanno nella loro mission oltre che la tutela anche la promozione e valorizzazione del prodotto. Invece la strada è ancora lunga, visto che nessuno dei 109 Consorzi che abbiamo analizzato è presente su tutti e sei i social e ben il 31% non è proprio presente affatto e la media nazionale è 1,7 canali a testa.
Fonte: L’Arena