Il Sole 24 Ore – Agrisole
Il vino italiano più forte della congiuntura difficile anche se con la Francia resta ancora un gap da colmare. t questo il messaggio che viene dal 68′ Congresso di Assoenologi (l’associazione degli enologi ed enotecnici italiani) che si è tenuto nei giorni scorsi ad Alba (Cuneo). I dati parlano chiaro: nel primo trimestre del 2013 le vendite all’estero di vino italiano pur in lieve calo in volume hanno tuttavia fatto segnare un +9,8% in valore. Segno che il vino made in Italy nonostante la difficile congiuntura sta riuscendo a far digerire ai mercati internazionali le politiche di rialzo dei prezzi. «Per certi versi è sorprendente – ha detto ieri il presidente della Marchesi de’ Antinori, Piero Antinori – rendersi conto di ciò che la voce “vino” rappresenta per la bilancia commerciale del nostro paese. Il valore dell’export potrebbe toccare a fine 2013 quota 5 miliardi: il doppio del settore dolciario e di quello lattiero-caseario, una volta e mezzo il comparto della “pasta”. Negli ultimi tre anni le esportazioni sono aumentate del 18% e il vino rappresenta ormai oltre il 20% dell’intero export alimentare itali ano». Eppure non mancano gli aspetti sui quali concentrare l’attenzione. «Nonostante questi risultati – aggiunge Antinori – non va però dimenticato che il divario in termini di valore delle esportazioni con la Francia resta elevato.
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