Un iter lungo qualche decennio, tra progetti, ipotesi e speranze che ora si sono concretizzate con la nascita del Friuli Venezia Giulia DOP (DOC) nello scorso luglio. Una nuova denominazione che vedrà le prime bottiglie in commercio già all’inizio del 2017, grazie ad una autorizzazione straordinaria ad etichettare i vini prodotti con la vendemmia 2016. A “bagnare” l’esordio della nuova denominazione sarà un Pinot grigio biologico certificato dal Ceviq (Certificazione vini e prodotti italiani di qualità) di Udine.
Un risultato al quale si è giunti dopo le circa 1700 firme che viticoltori e vinificatori hanno apposto per avviare l’iter e con il supporto di un’amministrazione regionale molto determinata a ottenere il Friuli Venezia Giulia DOP. Nel rispetto delle varie denominazioni, che restano fiori all’occhiello ed espressioni autentiche e peculiari delle diverse aree regionali, si va infatti a configurare un unicum territoriale in grado di esprimere una realtà vasta e riconoscibile, con evidenti benefici soprattutto nell’approccio ai mercati internazionali. Il marchio di garanzia targato “Friuli Venezia Giulia” costituirà un endorsement per le aziende produttrici e consentirà loro di presentarsi nelle diverse situazioni come un sistema univoco.
“L’adesione alla denominazione sarà volontaria – spiega Pietro Biscontin, presidente del Consorzio delle DOC-FVG – ma i primi riscontri sono positivi e siamo certi che la DOC Friuli Venezia Giulia sarà una grande occasione per rilanciare l’economia friulana, partendo proprio dal comparto vitivinicolo. A questo proposito, vogliamo ringraziare le istituzioni regionali, a partire dall’Assessore alle Risorse Agricole Cristiano Shaurli, per aver creduto nel progetto e per l’impegno speso affinché questo sogno potesse finalmente realizzarsi”.
Fonte: askanews.it