Obiettivo export per la nuova governance di Vinitaly che si legge chiaramente nei numeri dell’edizione 2024 che si terrà dal 14 al 17 aprile
Sempre più internazionale Vinitaly, e pronto a sfruttare le opportunità offerte dall’estero.
Opportunità guadagnate attraverso un lavoro di anni, portato avanti e intensificato Oltre 4.300 cantine già confermate come espositori e, dall`altra parte 1200`top buyer` internazionali, provenienti da 65 Paesi, selezionati e ospitati da Veronafiere che li ha cercati in tutto il mondo attraverso una corposa campagna incoming.
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La presenza internazionale sempre più forte moltiplica le opportunità: «Più importatori ci sono più ci sono possibilità di fare business per i nostri espositori – ha detto a Bruxelles, il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo – è una direzione che abbiamo intrapreso con forti investimenti e il supporto di tutto il sistema Italia: ambasciate, governo, Ice (l`Agenzia per l`internazionalizzazione, ndr) e camere di commercio».
La scelta di presentare la nuova edizione Bruxelles è fortemente simbolica anche per i tempi che il settore sta attraversando: «La scelta non è casuale – ha proseguito – ma origina da una attenta analisi di diversi fattori che minacciano un capitale strategico del Made in Italy e del Made in Unione Europea, la più grande regione vinicola al mondo che, secondo l’Osservatorio UivVinitaly-Prometeia, esprime 45 miliardi di euro di fatturato complessivo con Francia, Italia e Spagna che incidono per oltre l’80 per cento. Questo è il luogo dove si decidono i destini del settore».
Bricolo chiarisce il suo pensiero: «Vediamo attacchi al mondo del vino, proposte di etichette che potrebbero spaventare il consumatore – ha affermato -, magari per spostare il mercato su altre bevande. Ma va ricordato che penalizzare il mondo del vino significa penalizzare anche grandi territori, intere regioni».
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Fonte: QN – Economia