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Alla chiusura della manifestazione di Verona, Renzi lancia la sfida: l’export di vino dovrà crescere del 50% nel 2020 per arrivare a quota 7 miliardi. Intanto l’import fuori dalla Ue aumenta del 58%. Vai a zappare la « terra non sarà più un insulto». Con questa promessa il presidente del Consiglio Matteo Renzi ieri ha fatto calare il sipario sulla 49a edizione di Vinitaly, che ha visto aumentare gli operatori del 6% per un totale di 155 mila presenze. Importante la crescita dei buyer esteri, saliti a 56 mila dai 53 mila del 2013, raggiungendo un’incidenza del 36% sul totale. Nella top-10 di quest’anno al primo posto si è posizionata la Germania, con gli Usa quasi a pari merito.
Seguono Gran Bretagna, Canada, Russia, Svizzera, Asia con Singapore. Hong Kong e Cina, Francia, Austria e Giappone. All’undicesimo posto ci sono i Paesi Scandinavi, con Danimarca, Svezia e Norvegia. Secondo una stima della Camera di commercio di Monza e Brianza, il brand legato all’immagine e alla visibilità di alcuni dei principali vini italiani nel mondo vale oltre 11,5 miliardi, con il Chianti toscano primo della classe grazie a un marchio da 1,6 miliardi. Tra le novità del 49° Vinitaly, la presenza del premier (la prima volta per un presidente del Consiglio).