Il Consorzio Vini Sicilia DOP ieri ha calcolato che nei primi sei mesi di quest’anno la produzione di bottiglie con etichetta certificata si avvia verso quota 30 milioni di unità, cioè più di quante ne sono state riempite nel primo semestre del 2016. La scelta della qualità, cioè puntare sulla DOP e sull’imbottigliamento, sta quindi dando risultati concreti alle aziende vitivinicole siciliane. Il consorzio stima un aumento di produzione di almeno il 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Quanto alle vendite, si mantiene il trend già registrato lo scorso mese di un incremento di quasi l’11%, soprattutto sui mercati esteri.
La curiosità, rileva il direttore del Consorzio Maurizio Lunetta, sta nel fatto che a trainare lo sprint dell’imbottigliato è soprattutto una delle due “new entry” del mondo delle DOP Sicilia, il Sicilia DOP Grillo, che, avendo appena fatto capolino quest’anno con l’obbligo di etichetta certificata, si è già inserito in oltre 2 milioni di bottiglie, mentre nei primi sei mesi del 2016 il Grillo generico si era fermato a 1,3 milioni. Segno che il richiamo della DOP attira molti più consumatori. Invece l’altra matricola, più nota ai palati, il Nero d’Avola, si è mantenuta stabile a 3,9 milioni di bottiglie, con una crescita di 200 mila unità.
“La scelta di proteggere i vitigni autoctoni più rappresentativi come il Grillo e il Nero d’Avola, che stanno acquisendo maggiore valore, ci permette di dire che abbiamo imboccato la strada giusta”, commenta Antonio Rallo, presidente del Consorzio di Tutela vini DOP Sicilia. “Una decisione condivisa da tutta la filiera, dal mondo della cooperazione a quello delle piccole e grandi aziende, che ci ha consentito di tracciare per il vino siciliano una strategia unica”.
Fonte: La Sicilia