Il Mipaaf stabilisce un periodo transitorio per le produzioni fuori zona vino IGP al fine di adeguarsi al Regolamento Ue 2021/2117 entrato in vigore il 7 dicembre 2021
Le filiere vitivinicole italiane avranno tempo fino al 14 luglio 2022 per adeguarsi alla nuova definizione delle norme europee di produzione vini IGP.
Un lasso di tempo maggiore – rispetto a quanto puntualizzato dal nuovo Regolamento UE n. 2021/2117 del 2 dicembre 2021 – grazie alla decisione del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali che ha dato il via libera ad un periodo di transizione fino all’estate, data che coincide sostanzialmente con la fine della campagna vendemmiale in corso.
Al centro delle preoccupazioni dei produttori vitivinicoli nazionali una questione delicata che nasce dalla puntualizzazione di una norma rifertita a i vini IGP già presente nel vecchio Regolamento UE n. 607/2009, ma passibile di diverse interpretazioni: la produzione o vinificazione del massimo 15% delle uve derivanti da vigneti ubicati al di fuori della zona di produzione.
Il nuovo regolamento afferma infatti che la produzione o vinificazione del massimo 15% delle uve da vigneti al di fuori della zona di produzione delimitata di una IGP debba avvenire all’interno di tale zona di produzione.
Un aggiornamento normativo che rischia di avere un impatto economico rilevante sui numerosi produttori vitivinicoli che tradizionalmente hanno effettuato il taglio del massimo 15% con mosto o vino elaborato fuori zona di produzione di una specifica IGP.
Fonte: Fondazione Qualivita