A Verona mille top buyer da 68 Paesi. Volano Prosecco (6%) e Asti ( 9%). Il comparto tiene e la domanda continua a crescere.
La chiave per capire dove va il mondo del vino l’ha data, a Milano, Umberto Pasqua, l`imprenditore che guida la cantina di famiglia della Valpolicella. Presentando con i figli Alessandro e Riccardo i dati dell’anno (65,4 milioni di euro nel 2022, + 4%) ha lanciato uno sguardo ottimista al futuro: “Siamo fiduciosi perchè la domanda del vino continua a crescere in tutto il mondo, e poiché gli ettari del Vigneto Italia sono stazionari, la domanda è destinata ad essere adeguata all’offerta. Dobbiamo solo cercare altri mercati, oltre a quelli di 72 Paesi dove siamo già presenti”. Maurizio Zanella, fondatore di Ca’ del Bosco, dal suo osservatorio in Franciacorta, parla di “euforia del mercato, con una domanda di vino in continua crescita anche dall’estero”.
La missione dell’edizione 2023 di Vinitaly è questa: allargare i confini per il vino italiano, portandolo in numero sempre maggiore di Paesi. Il compito e far confluire a Verona, dal 2 al 5 aprile, quanti più acquirenti possibile. Importatori e distributori, soprattutto, che siano in grado di degustare e poi firmare con tratti che indirizzino all’estero i vini d’Italia.
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Fonte: L’economia – Il Corriere della Sera