“Indicazioni Geografiche? Un modello diverso da quello da cui ci siamo abituati in questi anni, devo dire piuttosto originale. Una filosofia di produzione che tende a esaltare la diversità, a portarla sulle tavole di tutto il mondo”.
Così Cesare Baldrighi, presidente Origin Italia, a margine della Conferenza internazionale sulle Indicazioni Geografiche, organizzata da FAO, MASAF, Qualivita, Origin Italia e OriGIn.
“Un modello che va direzione opposta rispetto a quello cui ci eravamo abituati, cioè il mondo della globalizzazione e la tendenza ad uniformare i gusti. Invece in questo modo si cerca di esaltare le peculiarità dei territori, offrire loro anche un’opportunità di sviluppo. Il fatto che ci sia necessità di produrre e di avere più cibo a disposizione è un elemento che combacia assolutamente con la filosofia delle indicazioni geografiche, che tendono a produrre nei posti dove queste si sono sviluppate. Quindi abbiamo un connubio perfetto fra il territorio, la produzione e la necessità di cibo: anche se in realtà l’obiettivo delle indicazioni geografiche è un obiettivo che va oltre, che tende a difendere cultura, economia, società, territori. Potremmo anche considerarlo una sorta di freno al grande fenomeno dell’emigrazione che c’è nei territori più poveri. E non pensiamo soltanto all’emigrazione che avviene da un Paese all’altro, da un continente all’altro: pensiamo soltanto allo spostamento che c’è dalla ruralità alle grandi città, quindi grandi megalopoli impossibili da gestire e campagne abbandonate”.
Fonte: Agricolae.eu