Nessuno era mai riuscito a incardinare, con regole ferree, la produzione del Giandujotto di Torino: ora, invece, sembra addirittura vicino il riconoscimento dell’IGP e del relativo disciplinare.
Quattro anni fa è nato un comitato promotore che, con il presidente Guido Castagna e il segretario Antonio Barra, vede diverse prime firme come Guido Gobino, Davide Maddalena (Barbaro), poi Bruna e Giorgio Peyrano quali presidenti onorari, e ancora Marco Vacchieri e Giorgia e Giuliana Fagiolo Peirano.
«Abbiamo coinvolto quattro facoltà universitarie – racconta Guido Castagna – ognuna delle quali ha compiuto ricerche e contribuito alla stesura di una proposta di disciplinare. Gli studi hanno riguardato decine di gianduiotti, sia artigianali sia industriali, indagati sotto ogni aspetto».
Tra le caratteristiche il disciplinare, una volta approvato dall’UE, richiederà, come ingrediente, un utilizzo variabile dal 30% al 45% di un’altra IG, ovvero la Nocciola del Piemonte IGP.
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Fonte: Il Piccolo