Partito da Napoli il roadshow nazionale dedicato «alle occasioni di crescita per imprese e territorio»
Ha preso il via martedì scorso, a Napoli, il roadshow “Viaggio nell’Italia del Pnrr e della transizione. Un’occasione di crescita per imprese e territorio“, organizzato da Banca Monte dei Paschi di Siena in collaborazione con Jp Morgan Asset Management e Corriere della Sera.
Un ciclo di appuntamenti, formativi e informativi, che toccherà in tutto dieci città italiane, per far conoscere alle imprese del territorio le opportunità offerte dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.
All’incontro partenopeo, che si è tenuto nella splendida cornice del Complesso Monumentale Donnaregina, si sono susseguiti gli interventi di Maria Paola Toschi, Global market strategist di Jp Morgan Am, Pasquale Marchese, chief commerciai officer di Banca Monte dei Paschi di Siena e Luciano Monti, docente di politiche del l’Ue-Dipartimento di Scienze politiche alla Luiss, che hanno illustrato a una platea di oltre zoo imprenditori le potenzialità di un piano da oltre 220 miliardi di euro.
A rappresentare la voce degli imprenditori, Armando De Nigris, presidente del gruppo De Nigris, che con Mauro Rosati, direttore generale Fondazione Qualivita, e Monti si è confrontato in una tavola rotonda sugli strumenti che potrebbe supportare le imprese in questo particolare momento storico.
“Con il Pnrr, l’Italia ha una grandissima opportunità, ma anche una importante responsabilità – ha commentato Toschi –. C’è stato dato molto credito per potare avanti interventi significativi che devono puntare a una crescita sostenibile, alla transizione verde, alla digitalizzazione e a una serie di riforme strutturali”. Ed è vietato fallire. Non è la prima volta che sentiamo parlare di riforme, ma questa volta l’Italia può contare su risorse particolarmente importanti. “In totale abbiamo a disposizione circa 46 miliardi all’anno da spendere – ha puntualizzato Monti -. Un’occasione unica ma sfidante, considerando che negli ultimi 20 anni la capacità di spesa dell’Italia dei fondi europei è arrivata qualche volta a io miliardi di euro. Il rischio è trovarci di fronte a uno shock di offerta che inneschi una competizione viziosa”.
Fonte: Il Corriere del Mezzogiorno