II Consorzio del Parmigiano Raggiano DOP ha accolto con entusiasmo il via libera del Ministero delle Politiche Agricole al Piano di Regolazione dell’offerta del Parmigiano Reggiano per il triennio 2020/2022.
Il decreto n. 8868 del 13 agosto 2019 è arrivato in un periodo particolarmente felice per il Re dei Formaggi. 13,7 milioni di forme (circa 148mila tonnellate) prodotte nel 2018 rappresentano il livello più elevato nella storia del Parmigiano Reggiano che rappresenta, non solo il primo marchio Dop al mondo per influenza (classifica “The Most Influential Brands 2018” curata da Ipsos), ma anche il primo prodotto food dop/igp per valore alla produzione (rapporto Qualivita-Ismea). Un giro d’affari al consumo pari a 2,4 miliardi di euro per la denominazione di origine protetta che si proietta sempre più verso l’estero (l’export è pari al 40%): una valvola di sfogo per una produzione in continua espansione che ha bisogno di nuovi spazi di mercato.
Lo sviluppo produttivo nell’ultimo triennio (+12%) è stato accompagnato da un consolidamento dei redditi sostenuto da quotazioni del formaggio stabili e remunerative per l’intera filiera. Nel 2019 la quotazione del prodotto alla produzione ha sfondato i il tetto storico degli 11 euro al chilo (stagionatura 12 mesi). “Un contributo importante a questi risultati – afferma il Consorzio – è venuto proprio dal Piano produttivo che negli ultimi anni ha dato certezze alla programmazione delle imprese ed accompagnato una crescita regolare e risorse aggiuntive per un grande rilancio della marca Parmigiano Reggiano”.
Con il nuovo Piano regolazione offerta 2020-2022 vengono confermati i pilastri precedenti: quote di produzione assegnate agli allevatori e contribuzione aggiuntiva versata da chi supera i livelli soggettivi. Un piano innovativo, semplice ed efficace che permetterà alle aziende di crescere in modo razionale e con flessibilità, così da poter reagire prontamente ai cambiamenti del mercato. Per adattare l’efficacia dello strumento alle condizioni produttive, è possibile infatti intervenire di anno in anno sul punto di riferimento, sul livello di contribuzione, e con sconti per politiche mirate legate alla qualità o categorie specifiche di produttori.
Fonte: Il Gazzettino Agricolo