Al G7 Agricoltura si parla di opportunità con e per l’Africa: nel bilaterale con l’Etiopia chiesta la collaborazione dell’Italia nella filiera del caffè. Progetti con l’Uganda sulla meccanizzazione, con l’Egitto sull’irrigazione.
Il partenariato come la via per accelerare lo sviluppo dell’agricoltura africana. È questo l’obiettivo che si sono dati ieri i Sette grandi della terra a Siracusa, durante il Forum for Africa che ha aperto la tre giorni del G7 dell’Agricoltura, sotto la presidenza italiana.
I governi dei Paesi più avanzati ieri hanno scelto di rivolgersi alla parte democratica del continente: “Abbiamo invitato gli undici Paesi africani più ricchi tra quelli democratici: ce ne sono altre di economie competitive in Africa, ma la democrazia è un valore”, ha sintetizzato il ministro dell’Agricoltura italiano, Francesco Lollobrigida, aprendo i lavori del forum.
Se l’obiettivo della crescita comune è chiaro, più complicato è riempire di contenuti concreti le dichiarazioni del vertice. Così, ogni Paese lo fa per conto proprio. A uno a uno, i ministri africani elencano i loro desiderata.
L’Uganda “Il 70% della nostra popolazione vive di agricoltura – ha detto per esempio il ministro dell’Agricoltura dell’Uganda, Bright Rwamirama per questo vogliamo investire in colture ad alta resa. Cerchiamo partenariati per i fertilizzanti, per la meccanizzazione e per l`irrigazione, e abbiamo già individuato le aree geografiche dove c`è più bisogno di intervenire. Ci serve la cooperazione dei Paesi del G7 anche per i vaccini per gli animali. Infine, dato che oltre il 30% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, serve attivare canali di microcredito per le famiglie”.
Da parte loro, i Sette grandi rispondono, ciascuno offrendo la propria proposta. Proprio con il suo omologo ugandese il ministro Lollobrigida, ieri mattina prima del forum, ha avuto un incontro bilaterale sulle future prospettive di cooperazione tra Italia e Uganda in campo commerciale. In particolare sono state approfondite le opportunità, anche per le nostre aziende, sul piano della meccanizzazione agricola.
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Fonte: Il Sole 24 Ore