Veneto ed Emilia-Romagna locomotive dell’agroalimentare d’eccellenza. Verona terza, ma seconda se si considera solo il vino. Il Rapporto Ismea-Qualivita 2019, alla XVII edizione, fotografa il valore delle produzioni a Indicazione Geografica in Italia nel 2018 e segnala i territori driver dei distretti del food&wine. Complessivamente, l’analisi considera le 824 produzioni DOP IGP, di cui l’Italia è primatista mondiale, che hanno superato 16 miliardi di euro (+6%). Le IG esprimono risultati positivi anche nell’export che per la prima volta supera i 9 miliardi di euro, pari al 21% del totale agroalimentare. Il contributo maggiore viene dai vini a 5,4 miliardi, seguito dal valore delle DOP e IGP, a 3,6 miliardi.
L’analisi dimostra una ricaduta positiva delle IG in tutte le province, delineando un modello vincente che, con un’osmosi tra piccole realtà e grandi distretti, dà lustro al territorio e crea reddito, osserva Enrico Corali, presidente Ismea. Le prime regioni per impatto sono al Nord. In 5 su 20 si supera 1 miliardo di valore alla produzione: Veneto 3,9 miliardi, Emilia-Romagna 3,41, Lombardia 1,96, Piemonte 1,23, Toscana 1,11. Le prime quattro concentrano il 65% del valore. Passando alla dinamica delle province, le prime cinque superano metà del valore nazionale generato dalle filiere food&wine DOP e IGP. Si tratta di Treviso 1.763 milioni, Parma 1.389, Verona 1.155, Modena 782 e Cuneo 686.
L’indagine stila poi una classifica di chi ha compiuto i balzi più significativi. In cinque regioni si registrano crescite annue superiori ai 100 milioni di euro. Al top Veneto +294 milioni, Puglia +142 e Sicilia +104, grazie agli ottimi risultati del settore vino, cui si aggiungono Campania +105 milioni e Sardegna +100, che beneficiano del trend dell’agroalimentare. Tra i territori veneti, Treviso e Verona, si classificano prima e terza, segnando rispettivamente +10% e +3,6%, quasi interamente attribuibili a produzioni vinicole a 1.726 milioni +9,7% e 1.080 milioni +3,2%.
Nel dettaglio, guardando il valore alla produzione dei vini IG sfusi, al quale il Rapporto dedica un focus, diverse produzioni veronesi si trovano nella parte alta della classifica: delle Venezie DOP, 146 milioni generati nel 2018, in crescita del 601%, e poi con 97 milioni (-5,7%) Amarone della Valpolicella DOP; Veneto IGP con 92 milioni (+16,4%) e Valpolicella Ripasso DOP che ha generato un valore alla produzione di 84 milioni (- 2,2%).
Il valore della produzione sale anche in settori esclusivamente food, come prodotti a base di carne, 17° posto a 11,4 milioni +116,4% e olio, 7° a 3,4, +19,9%. Arretra leggermente il lattiero caseario, 15° a 58,1 milioni, -1,4%.
Fonte: L’Arena