Allarme manodopera per la raccolta dell’Asparago di Badoere IGP e dell’Asparago Bianco di Bassano IGP. Mancano addetti, dopo che molti stranieri sono tornati a casa, disposti a farsi 14 giorni di quarantena pur di evitare di lavorare al centro dell`epidemia. A ciò si aggiunge il fatto che alcune produzioni artigianali si basavano sull`opera di persone della fascia più a rischio per il coronavirus, e hanno dunque preferito saltare un raccolto pur di non mettere la propria salute in pericolo. Sta succedendo in queste settimane con la raccolta dell’asparago, una delle perle dell`agricoltura trevigiana, con le Igp di Cimadolmo e Badoere.
«Sapete come abbiamo risolto l`assenza di manodopera? Abbiamo dismesso le asparagere», mette in chiaro Flavio Peterle, presidente del Consorzio Asparago Bianco di Cimadolmo IGP. «Non tutte ovviamente, la produzione sta continuando. Ma qualcuno ha preferito non raccogliere, perché manca manodopera qualificata. Chi si arrangiava da sé con piccoli aiuti, e non è un ragazzino, ha preferito evitare». La chiusura dei ristoranti, principale mercato di destinazione in particolare dell`asparago Igp sia di Cimadolmo che di Badoere, ha indotto alcuni coltivatori a farsi due conti, e a rinunciare al raccolto. «Chi si affidava alle cooperative si è trovato con poco personale perché molti stranieri sono tornati a casa. Altre produzioni sono riuscite a proseguire regolarmente», conclude Peterle.
Secondo Graziano Dall`Acqua, presidente della Strada dell’Asparago Bianco di Cimadolmo IGP, mancano «20/30 persone per garantire il raccolto complessivo. Alcuni stanno rinunciando. È un lavoro complicato, l`a- sparago si raccoglie all`alba, e ci vuole un po` di mestiere. Ora poi arriva il momento difficile. Passata la Pasqua che ha aiutato la domanda, l`asparago raccolto andrà piazzato, e non sarà facile senza i ristoranti. E` un peccato, perché quest`anno abbiamo un prodotto eccellente; mentre l`anno scorso il clima aveva complicato il raccolto e la produzione, ma avevamo grandi richieste». A Cimadolmo si continua comunque a lavorare per la Mostra dell`asparago fissata per il 10 maggio, «sicuramente in dimensioni ridotte, ma speriamo di poterla fare», conclude Dall`Acqua. Al Consorzio di Badoere sembra vincere l`ottimismo, «problemi di mano d`opera? No, anzi. Ci sono molte persone che si sono proposte, più di quante ce ne servono», sostiene il presidente Aronne Basso. Ma l`asparago è solo il primo raccolto della stagione che si scontra con la carenza della mano d`opera. All’orizzonte si prospettano difficoltà anche per la frutta.
Fonte: La Tribuna di Treviso