La vendemmia del Moscato d’Asti DOP – che coinvolge ogni anno oltre 3.800 produttori anche delle province di Alessandria e Cuneo – si prospetta “buona, con uva sana e di qualità, quantitativi non esagerati, ma in grado di soddisfare pienamente la denominazione. L’annata siccitosa – sottolinea Giovanni Satragno, presidente dell’ Associazione Produttori Moscato d’Asti (società cooperativa agricola che raggruppa oltre 2.200 aziende, di cui circa 850 associate in 8 realtà di trasformazione) – ha influito sulle quantità delle uve. Sarà una vendemmia, in generale, leggermente più contenuta, ma dalle caratteristiche ottimali”.
Dei 9.700 ettari di vigneti piemontesi, circa 3.200 producono Moscato d’Asti DOP (circa 30 milioni di bottiglie); dai restanti 6.500 usciranno 50 milioni di bottiglie di Asti Spumante DOP. “Queste cifre prosegue Satragno – sono l’equivalente della proiezione di consumo 2016. Le scorte, pertanto, resteranno invariate. Si attesteranno sui 460 mila ettolitri che equivalgono a circa 62 milioni di bottiglie, quasi un anno di produzione”. La raccolta delle uve è partita una settimana fa. È stata precoce nell’Alessandrino, nelle zone di Alice Bel Colle e Cassine. Nella Valle Bormida, invece, si trovano i vigneti che saranno vendemmiati per ultimi. In totale, la raccolta delle uve Moscato dura circa tre settimane.
Fonte: Giornale Piemonte e Liguria