“Tutto questo, per il nostro comparto orticolo, significa valorizzare il nostro Radicchio IGP, dobbiamo distinguerci nel mercato e comunicarlo. Non mi stancherò mai di dire che l’IGP è l’unico strumento utile per un reale rilancio e una duratura redditività per l’impresa agricola e per il sistema che ci gira attorno. Noi dobbiamo concretizzare un piano strategico regionale innovativo che veda coinvolti tutti i Radicchi IGP Veneti che sono il fiore all’occhiello della nostra Regione. Prova ne sia che su questa linea si sta muovendo la regione Emilia Romagna che per rilanciare la sua ortofrutta sta elaborando un grande progetto che vede la centralità della Pera IGP”.
Sono le parole di Giuseppe Boscolo Palo, Amministratore Unico di Chioggia Ortomercato, a commento del resoconto della campagna produttiva primaverile del Radicchio, con numeri che parlano di una stagione produttiva primaverile per il comparto orticolo clodiense molto difficile, la peggiore in assoluto.
“Le quotazioni registrate – continua Boscolo Palo – sono state impietose, soprattutto per il tondo. Sicuramente l’effetto di chiusura di canali di vendita quali l’HORECA, i mercati rionali e l’Export provocati dall’emergenza Covid-19 è stato devastante per quasi tutti gli ortaggi che andavano in produzione, ma noi come altri abbiamo pagato anche per alcuni aspetti strutturali del sistema ortofrutticolo nazionale”.
I dati evidenziano nel secondo trimestre (periodo reddituale chiave per il comparto) un calo dei volumi conferiti del -45%, dovuto in gran parte alla distruzione del prodotto sul campo per l’esiguità del prezzo offerto al produttore, e una perdita del -60% sul valore rispetto allo stesso periodo del 2019. Per il lungo, invece, le perdite riferite all’anno precedente sono state più contenute, con una diminuzione del -13% del volume e del -10% sul valore.
Stiamo assistendo ad una generalizzazione delle difficoltà di commercializzazione degli ortaggi che aveva investito l’area di produzione veneta nella prima fase dell’emergenza Covid-19 con il lockdown e che ora riguarda un po’ tutti i mercati all’ingrosso nazionali. Le ragioni di questa crisi di mercato sono riconducibili a molteplici fattori tra cui, senza alcun dubbio, la contrazione della capacità di spesa di molte famiglie ma anche la maggiore propensione delle persone a coltivare orti familiari sia in campo che sul balcone. E le previsioni per il primo semestre 2021 delle vendite al dettaglio sono positive e favoriranno politiche da parte delle GDO incentrate sulle promozioni a tutto danno dei produttori.
Dalla lettura di questi indicatori e delle modalità operative fin qui seguite dalla filiera, si rafforza la convinzione che la proposta inviata da Chioggia Ortomercato all’assessore regionale Giuseppe Pan per un “nuovo risorgimento dell’ortofrutta Veneta” possa e debba essere attuata. Per una ripartenza post Covid è obbligatorio intervenire sul rapporto e sulle modalità operative tra gli attori della filiera (produttori, mercati all’ingrosso e alla produzione, GDO e dettaglio specializzato) per un riequilibrio del potere contrattuale e perché ci sia una piena valorizzazione del made in Veneto nel più ampio contesto del made in Italy. A partire, appunto, dalla valorizzazione del Radicchio IGP.
Fonte: Chioggia Ortomercato