La raccolta dell’uva nei vigneti non è solo un appuntamento legato alle tradizioni e al folclore del territorio, ma rappresenta un momento dalla notevole valenza economica. Oggi una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale e alle politiche di marketing.
“Con la vendemmia – osservano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri (nella foto) e il delegato confederale Bruno Rivarossa – si attiva un motore economico importante per la nostra regione, che non dipende solo dalla vendita del vino ma anche dalle opportunità di lavoro che questo settore genera lungo tutto la filiera, con un notevole numero di persone impegnate sia direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio. La coltivazione della vite nella nostra regione viene condotta su circa 2.000 ettari di terreno nei quali si producono vini che vantano il fregio di ben 8 DOP (Cinque Terre, Rossese di Dolceacqua, Doc Riviera Ligure di Ponente, Doc Golfo del Tigullio – Portofino, Doc Val Polcevera, Colline di Levanto, Colline di Luni e Doc Ormeasco di Pornassio) e 4 IGP (Colline del Genovesato, Liguria di Levante, Colline Savonesi, Terrazze dell’imperiese)”.
“L`elemento che caratterizza maggiormente la nuova stagione – aggiungono Boeri e Rivarossa – è l`attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing e il rapporto sempre più direttore con i consumatori. Sul lato consumi, ci sono buone prospettive di ripresa con le riaperture delle attività ristorative e dell`export così gli eccellenti vini della Liguria potranno continuare ad essere apprezzati sul mercato nazionale ed estero, sia dalla ristorazione sia dai singoli consumatori”.
Un ottimismo condiviso, pur con qualche distinguo, anche da Alessandro Ferrante, presidente Cia Liguria di Levante: “L`uva c`è, ma la siccità ha notevolmente ridotto la produzione. Alcuni luoghi hanno sofferto più di altri, dove è mancata pioggia a sufficienza. Per non dire delle aree dove non è mai piovuto lì i danni sono stati notevoli. L`uva da tavola, per esempio, non è riuscita più a maturare alle Cinque Terre, così come fatica a maturare il rosso in Val di Magra. Diciamo che lo zucchero c`è, ma a causa della siccità il grappolo fatica ad andare a maturazione. Con tre giorni di pioggia la stagione sarebbe stata al top, ma possiamo accontentarci, in Toscana ci sono zone dove per il rosso non c`è vendemmia».
Fonte: La Nazione – La Spezia