Gazzetta del Mezzogiorno
A provocare il collasso del settore anche il calo dei consumi causato dalla forte compressione del potere d’acquisto. Ma per le primizie le cose non sono andate male: i guadagni sono stati soddisfacenti (spuntati fino a 1,10 euro al chilo alla pianta). Brasile, Grecia e Spagna, nemici acerrimi dell’uva da tavola pugliese. Il loro prodotto inonda come uno tsunami fino a saturarli – i mercati stranieri sui quali si concentrava l’export del Tacco d’Italia. Così le nostre Victoria, Regina e Italia restano al palo: esportazioni azzerate e prezzi in caduta libera, fino a dimezzarsi. Ma non è l’unica causa del disastro economico del gioiello alimentare pugliese.
deve aggiungersi il calo dei consumi generato dalla compressione sempre maggiore del potere d’acquisto familiare.