Sensibilizzare i coltivatori locali all’adozione di pratiche agronomiche in grado di migliorare la qualità del prodotto, con particolare attenzione ai disciplinari di produzione. Questo il tema di un incontro sulla qualità dell’uva da tavola, svoltosi nei giorni scorsi a Canicattì, con la finalità di migliorare il posizionamento commerciale del prodotto, nel rispetto del consumatore.
L’organizzazione è stata a cura di Marsello Lo Sardo, presidente del Consorzio di promozione e tutela dell’Uva di Canicattì IGP. L’evento ha visto la presenza dei principali operatori locali della filiera.
“Con la partecipazione di produttori, commercianti e di diverse figure professionali legate alla filiera dell’uva Italia – dice Lo Sardo – abbiamo coinvolto un interessante parterre di relatori che hanno sintetizzato le difficoltà in fase di produzione, proponendo soluzioni adeguate per superarle con successo. Tra questi, Vincenzo Di Piazza, presidente dell’Associazione Siciliana Uva da Tavola e Antonio Mastropirro di Agriproject”.
“Il primo si è focalizzato sulla necessità di un rilancio del consorzio sui temi della promozione – riferisce il presidente – Di Piazza ha parlato anche della particolare attenzione che si deve porre al rispetto dei disciplinari di produzione, dai quali non si può prescindere. Come riferimento, in tal senso, c’è il disciplinare di produzione integrato, in linea con quelle che sono le indicazioni di legge. Di Piazza ha anche ricordato che la qualità paga, come avvenuto nella campagna 2023 quando, disponendo di ottime uve, si è avuto un riscontro positivo sui mercati, con ampio gradimento da parte del consumatore”. […]
Fonte: www.freshplaza.it