Il 2022 è stato un anno record per i prodotti made in Italy con una forte accelerazione negli Stati Uniti (+18%). Il cibo simbolo della cucina italiana torna a primeggiare dopo il calo del 2021, ma la situazione geopolitica impone cautela sul 2023.
Il gran balzo degli Usa, la riscossa della pasta e l’avanzata del biologico. Sono le tre sorprese dell’export del settore agroalimentare made in Italy nel 2022. Un anno
record, archiviato con vendite oltreconfine in crescita de 14,8% a prezzi correnti rispetto al 2021 a quota 60,7 miliardi di euro, pari al 10% dell’export complessivo del nostro Paese. Un risultato raggiunto nonostante le tensioni geopolitiche, gli scossoni nelle catene di fornitura e il rincaro delle materie prime. Il 2023 si sta invece preannunciando come un anno a giri più ridotti per le incertezze che non danno tregua.
Le prime tre mete sul podio tra le prime tre mete di destinazione del 2022 si confermano Germania, Usa e Francia. La prima segna un`accelerazione del 9,3%, mentre la progressione è a doppia cifra per le altre due. In particolare Oltreoceano i prodotti made in Italy, come mostrano le elaborazioni di Prometeia su dati Istat, balzano del 18,5% rispetto al 2021. Una crescita trainata da oli, grassi, piatti pronti, dietetici e zucchero che li confermano il secondo mercato di riferimento prima della Francia, dove comunque le esportazioni del comparto aumentano del 13 per cento.
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Fonte: Il Sole 24 Ore