Un extravergine di assoluta qualità, seppur con produzioni variabili, dal punto di vista quantitativo, da zona a zona, questa è la fotografia dell’olio Tergeste DOP “made in Trieste” scattata dagli addetti ai lavori. Con la chiusura dei frantoi pubblici e privati di metà dicembre, per i produttori della provincia triestina è tempo di tracciare i primi bilanci. Per Paolo Parmegiani, agronomo, siamo di fronte a una annata positiva. «Anche se vi sono stati degli attacchi di tignola e, a inizio autunno, della temibile mosca dell’olivo, tutto sommato non ci possiamo lamentare. Le quantità raccolte e portate al frantoio variano di area in area, ma la qualità del prodotto rimane alta». Un po’ più cauto Paolo Starec, presidente del Comitato promotore Tergeste DOP, marchio prestigioso riservato agli extravergini locali prodotti con una presenza del cultivar autoctono Bianchera/Belica in una quantità non inferiore al 20% del totale. «Questo è un anno interessante – afferma – ma ancora tutto da interpretare. La qualità non si discute, ma ne sapremo di più dopo la decantazione e i necessari travasi».
«La presenza di acido oleico è uno dei parametri fondamentali nella composizione di un olio – sostiene Bruno Lenardon, produttore muggesano dell’area di Darsella, l’area della provincia probabilmente più vocata alla coltivazione dell’olivo per esposizione a sud, ventilazione e presenza di volatili e altri animali, specie pipistrelli, abili nella caccia agli insetti dannosi -. L’acido oleico è importante per la salute perché capace di eliminare i radicali liberi. Negli extravergini normali questa componente deve essere almeno del 55 % per litro, quella prevista nel disciplinare della Tergeste DOP superiore al 74 %. L’olivicoltore muggesano dimostra soddisfazione per la molitura 2016: «L’extravergine è equilibrato; predomina un gusto piccante, che è indice della raccolta, al momento giusto, di olive sane». Produce Tergeste DOP anche Gioacchino Fior Rosso, olivicoltore del comprensorio di Montedoro. I suoi impianti sono i più estesi a livello regionale: oltre 2300 piante prevalentemente del cultivar Bianchera. Assieme ai suoi colleghi il produttore conta sull’interesse dei consumatori austriaci e tedeschi. I prezzi degli extravergini triestini? Variano dai 10 ai 15 euro per mezzo litro di extra vergine. «In proporzione – dice Parmegiani il prezzo è inferiore a quello del vino, anche perché per condire ne basta poco. Certo, nella grande distribuzione trovi bottiglie a prezzi stracciati. Ma l’olio DOP è tutta un’altra storia per gusti e contenuti. Risparmiare sull’olio è tutt’altro che ragionevole».
Fonte: Il Piccolo
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