L’inflazione dei prodotti alimentari degli ultimi 2 anni ha avuto contraccolpi soprattutto su famiglie a basso reddito e sulla distribuzione, ma i prodotti tipici sono stati più protetti.
Private label trainanti anche per la cosiddetta “Dop economy“. Il rapporto “Marca del distributore e made in Italy: il ruolo della distribuzione moderna”, realizzato da The European House – Ambrosetti per Adm – Associazione Distribuzione Moderna e presentato al convegno inaugurale di Marca by Bologna Fiere 2024, evidenzia come quasi il 30% (27,2%) del fatturato delle produzioni tipiche locali italiane, pari a 8,5 miliardi di euro, venga oggi generato direttamente dalla distribuzione moderna attraverso i marchi del distributore.
Nell’ultimo anno in particolare, evidenzia sempre lo studio, con un`inflazione alimentare che è rimasta stabilmente su livelli molto elevati, sono state le Mdd a sostenere i volumi di acquisto nella Gdo.
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Relativamente alle vendite di prodotti tipici di qualità insigniti dai marchi comunitari DOP e IGP, i dati dell'”Osservatorio sui consumi alimentari” Ismea-Nielsenlq indicano negli ultimi 2 anni una crescita a valore più contenuta rispetto all’agroalimentare complessivo.
Nel 2022 il giro di affari dei principali prodotti IG a peso fisso e variabile nella Gdo (iper, super, liberi servizi e discount) ha oltrepassato i 5,4 miliardi di euro, registrando un +2,7% su base annua, a fronte del +8,2% dell’agroalimentare complessivo. La tendenza migliora se si isola il capitolo alimentare (+5,6% sul 2021) dal vino (-2,5%), condizionato anche dalla ripresa dei consumi nel “fuori casa”.
Analoga tendenza emerge anche nei primi 9 mesi del 2023 (ultimo dato finora disponibile), al termine dei quali la spesa agroalimentare ha registrato nella Gdo un +10,4% a fronte di un +8,2% di quella del comparto DOP IGP. Il discount si rivela sempre più rilevante per le vendite del comparto (vino, olio e altri prodotti non freschi in testa), con un posizionamento che si mantiene nettamente più competitivo rispetto agli altri canali, nonostante rincari dei prezzi più marcati.
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Fonte: Largo Consumo