Intervista a Riccardo Deserti, presidente di oriGIn.
Quale ruolo ricopre la sostenibilità per le Indicazioni Geografiche?
L’evoluzione dei valori “sociali”, la percezione dei consumatori e le normative commerciali stanno spingendo tutti i settori economici a ripensare il proprio modello di creazione del valore tenendo conto allo stesso tempo di obiettivi sociali e ambientali. In questo contesto, la sostenibilità è sicuramente uno dei temi cruciali dei nostri tempi. Le Indicazioni Geografiche, in quanto prodotti legati al territorio e basati sulla reputazione costruita, negli anni, sul rapporto di fiducia con il consumatore, catalizzano spontaneamente le aspettative dei consumatori non solo sulla qualità organolettica ma anche sulla visione sostenibile dei propri modelli. Quindi la “sostenibilità”, intesa nel concetto economico/sociale/ambientale, è un pilastro fondamentale per tutte le IG.
In quale modo oriGIn ha lavorato al progetto sostenibilità IG?
Per aiutare i gruppi e le organizzazioni IG ad affrontare con un approccio coordinato la sfida della sostenibilità, dal 2016 abbiamo avviato la collaborazione con l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) delle Nazioni Unite per sviluppare una “Strategia di sostenibilità per le Indicazioni Geografiche”. In questo percorso la pubblicazione congiunta presentata in marzo 2024 è un punto di arrivo, ma vuole essere un trampolino per dare slancio all’azione del numero più elevato di filiere IG nel mondo.
Quali obiettivi si pone oriGIn per lo scenario a medio termine?
oriGIn è l’alleanza mondiale delle Indicazioni Geografiche, e oggi rappresenta oltre 600 Indicazioni Geografiche e organizzazioni di 40 Paesi. Riteniamo che gli strumenti messi a punto assieme a FAO saranno utili ai gruppi IG di tutto il mondo nelle diverse fasi del loro percorso verso la sostenibilità. In Europa, in particolare, alla luce degli importanti passi compiuti verso la sostenibilità con il recente Regolamento sulle IG, promuoviamo tramite le “oriGIn nazionali” la definizione di schemi di lavoro dettagliati e calati nelle realtà locali seguendo gli indirizzi della cornice fornita dal lavoro oriGIn-FAO. In questo modo ogni IG, e pensiamo anche alle tante migliaia ancora non associate a oriGIn, potrà elaborare la propria roadmap di sostenibilità o semplicemente confrontare e valutare la propria strategia attuale, attraverso un processo partecipativo e inclusivo che coinvolge gli stakeholder rilevanti nelle aree geografiche. Ogni passo compiuto verso questo obiettivo rafforzerà il ruolo delle IG come modello virtuoso di sviluppo locale e rurale, senza distinzione di continenti e aree mondiali.
Fonte: Consortium 2024_01