Pioggia di milioni sul vino da parte del ministro delle politiche agricole Bellanova. Per accelerarne la ripresa, sul tavolo arrivano i 97 mln di euro non utilizzati dalla distillazione di crisi e dalla misura «vendemmia verde»; di questi 90 mln circa 60 potrebbero essere destinati alla distillazione dei vini DOP. Inoltre, nel prossimo triennio, i fondi OCM per la promozione potrebbero passare da 100 a 150 milioni l’anno.
«Le risorse non utilizzate per alcuni degli interventi approvati nel corso dell’emergenza sanitaria rimarranno a disposizione del settore del vino», ha confermato la ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, nel corso della presentazione delle previsioni sulla vendemmia 2020, organizzata da Unione italiana vini, Assoenologi e Ismea. «Non tutte le misure individuate hanno avuto il risultato immaginato all’inizio», ha osservato la ministra; «penso alla misura sulla distillazione, definita dopo un confronto anche complicato con le regioni, che ha assorbito 14 dei 50 milioni di euro destinati. Risorse che resteranno a disposizione del settore. E poi, penso alla misura da 100 milioni, voluta per il contenimento della produzione dove sono stati utilizzati poco meno di 39 milioni: anche in questo caso i fondi saranno riattivati in favore del settore, ma dovranno essere spesi entro la fine di quest’anno».
Bellanova ha infine detto di accogliere «l’idea di alzare il tetto del budget dell’Ocm promozione da 100 a 150 milioni l’anno per il prossimo triennio mentre, nel quadro del Patto per l’export, ho scritto una lettera al ministro Di Maio per chiedere la riapertura di un tavolo dedicato al vino».
Il flop della distillazione, tanto caldeggiato dalle cooperative, è stato indotto dal prezzo troppo basso (27 centesimi/litro) riconosciuto ai conferenti, adeguato solo per i vini comuni. Totalmente esclusi i vini di pregio. Per questo il segretario generale Uiv, Paolo Castelletti, ha chiesto che il residuo «di 60 milioni di euro non spesi per la misura di riduzione delle rese vengano utilizzati per la distillazione dei vini a Denominazione, sul modello francese».
Ma qual è la soglia di convenienza per i vini DOP italiani? «Tra 50 e 70 centesimi al litro, a seconda del tipo di denominazione», ha risposto Castelletti. Quanto alla vendemmia, si stimano 47,2 milioni di ettolitri, -1%. Un dato che risente della congiuntura economica e della riduzione delle rese del Governo e dei Consorzi di tutela.
Per esempio il Consorzio Tutela Prosecco DOC «ha deciso un taglio del 20%», precisa il direttore del Consorzio, Luca Giavi, «ma gli esuberi di campagna, da 180,01 a 216 quintali per ettaro, dovranno destinarsi a prodotti diversi dal vino». Il solo declassamento dei superiori avrebbe prodotto una concorrenza indiretta allo stesso Prosecco Doc. La vendemmia 2020 dovrebbe consentire all`Italia di rimanere il principale produttore mondiale di vino, seguita da Francia, con 45 milioni di ettolitri, e Spagna, 42 milioni. Infine, nel primo semestre il commercio globale di vino si è contratto dell’11% a valore e del 6% a volume. Ciò ha coinciso con il primo calo dell`export italiano (-4% nei primi 5 mesi) degli ultimi 20 anni.
Fonte: Italia Oggi