Un processo replicabile e controllato consente di produrre vegetali al chiuso consumando il 95% di acqua e il 90% di terra in meno, senza ricorrere a pesticidi e additivi chimici
Dall’esterno sembra uno stabilimento di nuova generazione, come se ne vedono tanti accanto all’autostrada A4. Legno, vetro e cemento. All’interno, invece, l’agricoltura esce dal suo habitat naturale, il pieno campo, diventa industriale e si fa processo. Sistemico, unico, replicabile all’infinito e senza margine di errore. L’antitesi dell’agricoltura tradizionale, fallace per definizione, e diverso anche dalle vertical farm attive in tutto il mondo. Planet Farms, Cavenago di Brianza, alle porte di Milano, tre chilometri dal capolinea di Gessate della metropolitana verde e accanto all’uscita dell’autostrada di Cavenago-Cambiago.
Per arrivare allo stabilimento, dalla provinciale si imbocca una piccola strada che passa davanti a Santa Maria del Campo, chiesa del Dodicesimo secolo in stile romanico padano con campanile giottesco e un ciclo pittorico del 1500. “Abbiamo costruito lo stabilimento – racconta Luca Travaglini, 43 anni, socio fondatore con Daniele Benatoff di Planet Farms – sui resti di un vecchio vivaio che era diventato una discarica abusiva. Abbiamo iniziato i lavori a dicembre 2019 e finito nel 2021, quando, a maggio è partita la produzione. Ma l’attività di ricerca è iniziata molto prima, nel 2014″. La scintilla, per Travaglini, membro della famiglia azionista unica dell’impresa leader mondiale nella produzione di impianti per asciugamento e stagionatura di prodotti alimentari, è la guarigione da un tumore.
Travaglini matura la convinzione che l’alimentare sia la chiave per una vita sana. “L’agricoltura verticale senza chimica -dice- mi è sembrata la direzione giusta, ma i modelli che vedevo in giro per il mondo non avevano grande cura per la qualità del prodotto”. Un’idea condivisa con Daniele Benatoff, amico d’infanzia che, a Londra, era hedge fund manager di Goldman Sachs. Basta uno sguardo d’intesa e una stretta di mano. Poi arriverà la formalizzazione della società.
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Fonte: Il Sole 24 Ore