Il Mattino di Napoli
Pur essendo arrivato più di 250 anni fa sulle tavole dei napoletani, solo di recente un gruppo di ricercatori è riuscito a scoprire il suo codice genetico grazie a un apposito test del Dna: e così per il pomodoro San Marzano è arrivata la salvezza. Giunto in Campania nel 1770 come dono del Viceré del Perù al re di Napoli Ferdinando IV, il San Marzano, infatti, a causa delle continue imitazioni, negli ultimi tempi ha finito per rischiare l’estinzione. Finalmente, però, le cose sono cambiate, come sarà spiegato oggi a partire dalle 9 presso il Dipartimento di Agraria della Federico II, in via Università, con la tavola rotonda dal titolo «Le nuove tecnologie del Dna per la lotta alle frodi agroalimentari».
Un gruppo di ricercatori napoletani, dopo uno studio molto innovativo durato vari mesi, ha fornito le prove molecolari per individuare il vero San Marzano e dunque per stabilire se prodotti venduti con il suo celebre nome prodotti originali o imitazioni. “Ho sempre creduto nella integrazione di diverse competenze scientifiche come strumento per difendere i tanti produttori onesti e i consumatori”, sottolinea Paolo Masi, direttore del Dipartimento artefice della scoperta e primo relatore del convegno, “e ritengo che le conoscenze sviluppate dalla ricerca universitaria devono essere messe al servizio del settore agro-alimentare campano, ricchissimo di prodotti di qualità”