L’Arena
L’export salverà il food made in Italy, ma solo se si trovano in fretta tutti i mezzi necessari alle aziende per affrontare i mercati esteri. «Non è una questione di finanziamenti, ma di strumenti che permettano ai prodotti italiani di circolare liberamente nei Paesi di destinazione». A sostenerlo è Giuseppe Patat, amministratore unico di Total Quality Food (Tqf), società di consulenza veronese specializzata nell’attività di promozione e sviluppo della qualità agroalimentare. E per realizzare questa sua missione Tqf ha realizzato in vent’anni di storia, una serie di servizi finalizzati ad accompagnare l’imprenditore davanti alle problematiche imposte dalle normative,
così differenti nei vari mercati. Il Food Passport Day, convegno organizzato ieri dall’azienda scaligera nella sede di Confindustria, ha avuto infatti lo scopo di presentare tre nuove piattaforme digitali alle aziende del settore. Una risposta importante alle esigenze delle imprese dell’ agroalimentare, come ha dimostrato la presenza di nomi importanti in platea: Barilla, Amadori, Danone, Loacker, Bauli, Aia, Zuegg, solo per citarne alcuni. La prima piattaforma di aggiornamento permette alle aziende di ricevere on line e in tempo reale il servizio personalizzato di monitoraggio e interpretazione delle oltre 280mila norme del diritto industriale alimentare, che regolano la produzione e la commercializzazione del food in oltre 60 Paesi.