Emilia Romagna, con il Natale alle porte i consumatori fanno il pieno di bontà e quest’anno più del solito. Dal Culatello di Zibello DOP al Pampepato di Ferrara che da una decina di giorni si fregia del titolo di IGP, facendo salire a 42 il numero dei prodotti in regione d’identificazione o denominazione di origine protetta. Un prodotto ferrarese che solo a Natale vende 200 quintali sui 300 prodotti durante l’anno. Secondo Coldiretti Emilia- Romagna sulla via Emilia le famiglie spenderanno sotto le feste il 33% del proprio budget, pari a 380 milioni di euro, tra prodotti culinari e regali. E i conti su come sono presto fatti. «Abbiamo registrato un incremento del 5-10% delle vendite di salame del Felino rispetto all’anno scorso, e i nostri associati sono più fiduciosi», spiega Carletto Ferrari, presente del Consorzio di questo IGP, che aggiunge come l’allarme dell’Oms a novembre non abbia provocato particolari danni d’immagine.
C’è invece più incertezza su Zamponi e Cotechini di Modena, nonostante i 5.6oo.ooo venduti solo l’anno scorso, pari a 32 milioni di euro. «Il 95% di queste eccellenze viene venduto solo a Natale e non sappiamo ancora se, dopo quanto accaduto in seguito alle dichiarazioni dell’Oms, chiuderemo come il 2014 o poco meno » continua Gianluigi Ligasacchi, direttore di Isit (Istituto salumi italiani tutelati) che sottolinea come a giocare contro queste prelibatezze sia proprio lo stesso periodo natalizio. «Mentre questi prodotti vengono venduti soprattutto in vista del 25 dicembre perché sono legati alla tradizione aggiunge Ligasacchi altri, come la Mortadella di Bologna IGP che quest’anno registra da ottobre un incremento del 5% ed è in crescita da anni, sono riusciti invece a slegarsi da questa immagine».
Onnipresente nei classici pacchi che si regalano a Natale c’è il Parmigiano Reggiano DOP che, secondo il Consorzio, se nel 2014 sotto le feste ha aumentato le vendite del 7% e in tutti i dodici mesi ha venduto più di 3 milioni di forme, quest’anno ci sarà un ulteriore +5%. Non mancherà nemmeno l’Aceto Balsamico di Modena IGP, la cui produzione annua si attesta su circa 95 milioni di litri (il 92% comprato solo all’estero), e che, come sottolinea Federico Desimoni, direttore del Consorzio di riferimento, questo dicembre farà meglio di dodici mesi fa. È stazionario invece l’aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia che nel 2014 ha venduto 15 mila boccettine (a Natale si parla di 5.000-7.000), un terzo in meno però rispetto al 2007/2008, e che a fine 2015 non supererà questi numeri.
Fonte: Corriere Imprese