Un catasto orticolo dei prodotti veneti. Questa una delle ricette individuate nel recente incontro tra il presidente di Chioggia Ortomercato Giuseppe Boscolo Palo, i rappresentanti dei consorzi di tutela dei radicchi di Chioggia, Treviso, Verona e dell’insalata di Lusia e l’assessore regionale all’agricoltura Giancarlo Pan per avviare il “risorgimento dell’ortofrutta” dopo la forte crisi degli ultimi mesi.
Si deve partire dalla valorizzazione dei prodotti e delle strutture mercatali locali e delle Op, chiamate a avere un respiro regionale. «Occorre cambiare il sistema di approvvigionamento e i rapporti di filiera che vedono dominare la Grande distribuzione» spiega Palo, «l’effetto di chiusura di canali di vendita quali l’Horeca, i mercati rionali e l’export provocati dal Covid è stato devastante per quasi tutti gli ortaggi veneti. Per il radicchio lungo i prezzi medi hanno consentito di respirare, ma la nostra produzione del tondo è sempre più in sofferenza a causa della compressione esercitata dal prodotto invernale marchigiano frigo conservato e da quello ferrarese contrattualizzato di maggio». L’incontro è arrivato dopo una lettera di Palo in cui si chiedeva alla Regione di concertare nuove strategie.
«Dobbiamo partire da numeri precisi», spiega Boscolo Palo, «cosa si produce, quanto costa produrre, chi siamo, quanto pesiamo. Dati certi che si devono ottenere con un catasto orticolo e frutticolo veneto. Dobbiamo distinguerci valorizzando i marchi IGP del radicchio, unico strumento utile per un reale rilancio e una duratura redditività per l`impresa agricola».
Fonte: La Nuova Venezia