Gianni Coccia, il portavoce degli agricoltori di Castelluccio di Norcia, ha i toni bellicosi di chi sa di rappresentare una categoria che da oggi al 25 marzo si gioca tutto. «O riusciamo a seminare la Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP, oppure vorrà dire che salteremo una stagione, con tutte le conseguenze e il significato simbolico che questa scelta forzata assumerà. E cioè che Castelluccio, a quasi sei mesi dal sisma, è un paese morto».
Il pomo della discordia tra i 6o produttori che ogni anno arano e seminano i 6oo ettari di terreno ai piedi del Monte Vettore e la Regione Umbria è la strada che conduce a Castelluccio: dopo la scossa disastrosa del 30 ottobre, la mulattiera che s’inerpica da Norcia attraversando la frazione di Campi assomiglia a un percorso di guerra. «Impraticabile è dire poco», spiega Coccia. Si dà il caso che gli agricoltori abbiano urgenza di raggiungere Castelluccio con i loro trattori. Senza trattori niente aratura e niente semina. L’attesa, vana, è durata cinque mesi. La Regione, qualche giorno fa, ha suggerito di muoversi lungo una strada che si snoda da Cittareale (Lazio) per poi passare da Arquata del Tronto (Marche). Un’opzione bocciata sonoramente dagli agricoltori. Spiega Coccia: «Evidentemente chi ci ha fatto questa proposta non ha la minima idea della lentezza e pesantezza dei trattori».
Fabio Papparelli, vice presidente della Giunta guidata da Catiuscia Marini, rilascia dichiarazioni rassicuranti: «Tre dei sei lotti della Campi-Castelluccio sono già appaltati e gli altri tre lo saranno nelle prossime settimane. Faremo di tutto per far sì che la strada sia agibile alla fine di giugno. L’obiettivo è quello di celebrare la fiorita con un grande concerto musicale, al quale pensiamo di invitare l’intero corpo diplomatico con base a Roma e le televisioni di tutto il mondo».
Fonte: Il Sole 24 Ore