Agrisole
L’export è il motore dell’ agroalimentare made in Italy, ma ora il paniere tipico italiano rischia un pesante contraccolpo in uno dei mercati strategici. La Gran Bretagna, infatti, al quarto posto nella lista degli acquirenti del made in Italy con oltre 2 miliardi, ha deciso l’adozione dei semafori (rossi, arancioni ecc.) per segnalare sulle confezioni dei prodotti la presenza di zuccheri, sali e grassi. Un’indicazione che potrebbe influenzare il consumatore britannico e tenerlo lontano da alcuni prodotti simbolo come i prosciutti, i formaggi, ma anche i dolci e la pasta. Quella dei «semafori» è una vecchia storia. Li voleva introdurre la Ue, ma poi la commissione Sanità fu convinta a soprassedere anche grazie all’azione di pressing svolta dalla commissione Agricoltura del parlamento europeo, guidata da Paolo De Castro. Fu solo concesso ai vari Stati membri di optare per eventuali etichette accessorie a condizione che non si ponessero in contrasto con il libero mercato. Ma la scelta della Gran Bretagna dell’etichetta con il semaforo «su base volontaria» potrebbe finire nelle maglie della giustizia europea.
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