172 Indicazioni geografiche europee di cui 24 italiane nella short liste che dovrebbero essere tutelati grazie all’accordo tra UE e Nuova Zelanda
Il Consiglio europeo ha adottato ieri 20 giugno 2022 una decisione sulla conclusione di un accordo di partenariato sulle relazioni e la cooperazione tra l’Unione europea e la Nuova Zelanda. Una decisione che apre la strada, da parte dell’UE, all’entrata in vigore dell’accordo entro fine luglio 2022.
Un accordo che riflette la cooperazione sempre più stretta che è sviluppata negli ultimi anni tra l’Unione Europea e la Nuova Zelanda e fornisce un quadro completo per un impegno bilaterale più efficace, prevedendo la cooperazione in un’ampia gamma di settori tra cui scienza, agricoltura, pesca e governance degli oceani, diritti umani, sviluppo e affari consolari. Questi promuovono un commercio, una cooperazione e uno scambio di idee maggiori e più agevoli.
Tra i principali capitoli ci sono i prodotti agroalimentari e vitivinicoli a Indicazioni Geografica. Le informazioni sul contenuto dei negoziati sulle IG sono ancora in via di definizione, tuttavia, i negoziatori della Commissione europea riferiscono che il testo sulla protezione delle IG prevede un buon livello di tutela in Nuova Zelanda, vicino a quello offerto alle DOP IGP e STG in UE.
Tra le questioni in discussione ci sarebbe la protezione estesa contro l’evocazione di cui non c’è certezza; il testo si riferirebbe alla protezione contro lo sfruttamento della reputazione del prodotto che va oltre la sua categoria. La bozza di accordo su questa parte è apparentemente quasi completa. Resta da decidere un punto delicato, quello della data da utilizzare per l’applicazione della regola della coesistenza tra un marchio e un’IG.
L’UE ha chiesto di mantenere la data di pubblicazione della short list delle 172 IG dell’UE (1° ottobre 2018); la Nuova Zelanda vorrebbe che la data fosse quella dell’entrata in vigore dell’accordo o, al limite, quella della firma dell’accordo. Per quanto riguarda i l’Italia sono presenti nella short list del 2018 24 prodotti DOP IGP: Aceto Balsamico di Modena IGP; Asiago DOP; Bresaola della Valtellina IGP; Castelmagno DOP; Finocchiona IGP; Fontina DOP; Gorgonzola DOP; Grana Padano DOP; Kiwi Latina IGP; Mela Alto Adige / Südtiroler Apfel IGP; Montasio DOP; Monti Iblei DOP – olio EVO; Mortadella Bologna IGP; Mozzarella di Bufala Campana DOP; Parmigiano Reggiano DOP; Pecorino Romano DOP; Pecorino Toscano DOP; Piave DOP; Prosciutto di Parma DOP; Prosciutto di San Daniele DOP; Prosciutto Toscano DOP; Provolone Valpadana DOP; Salamini italiani alla cacciatora DOP; Taleggio DOP.
In ogni caso, in questo accordo verrà introdotto il principio inserito nell’accordo bilaterale UE-Cina sulle IG, ovvero che qualsiasi marchio depositato in Nuova Zelanda dopo la pubblicazione della lista breve di IG dell’UE si presume depositato in malafede. Spetterà quindi al richiedente dimostrare la buona fede.
Discussione aperta su 4 Indicazioni Geografiche specifiche: 3 formaggi – Feta DOP, Gruyère IGP e Parmigiano Reggiano DOP (uso del termine Parmesan) – e di un vino – il Porto IG. La Nuova Zelanda vuole il grandfathering, cioè permettere ai suoi operatori di continuare a utilizzare il nome di queste IG se possono dimostrare di averle utilizzate per lungo tempo a una certa data. L’UE chiede una graduale eliminazione del loro uso. Per l’uso del termine Parmesan, la Nuova Zelanda chiede di introdurre nell’accordo una clausola che specifichi che la protezione del Parmigiano Reggiano DOP non copre la protezione del nome Parmesan. In questo caso, come per gli altri sarà più complicato e i negoziati proseguiranno fino alla fine.
Fonte: Fondazione Qualivita