BRUXELLES – L’Italia, con 26 prodotti, è il primo beneficiario dell’accordo concluso dalla Commissione europea con la Cina, in base al quale Pechino riconosce cento alimenti e bevande Dop e Igp, e altrettanto fa l’Ue con cento specialità della Repubblica Popolare.
Un’intesa che tutela contro tutti gli usi indebiti, anche su Internet. Nell’elenco ci sono le eccellenze nazionali nei vini e nei formaggi, dal Barolo alla mozzarella di Bufala Campana, nei salumi, come i prosciutti di Parma e San Daniele, ma anche la grappa e l’Aceto balsamico di Modena. Per le denominazioni Feta, Asiago e l’aggettivo «Romano» del Pecorino è previsto un periodo di transizione per la piena tutela, rispettivamente di 8, 6 e 3 anni dall’entrata in vigore dell’accordo.
«La lista è stata preparata in concertazione con i Paesi membri – spiegano fonti della Commissione – tenendo conto dei prodotti a più alto rischio di contraffazione e a più alto potenziale di esportazione». Perché «oltre il 60 % dei prodotti europei Dop e Igp non sono commercializzati al di fuori della regione di appartenenza». L’accordo prevede inoltre di estendere la protezione ad altre 175 indicazioni geografiche per parte dopo quattro anni dall’entrata in vigore.
Tra i cento prodotti cinesi che beneficeranno di protezione nel mercato Ue ci sono il riso Panjin, diverse varietà pregiate di tè e le bacche di goji Chaidamu. L’accordo ora entra nella fase di scrutinio legale, quindi sarà esaminato da Consiglio Ue ed Europarlamento. Il via libera definitivo è previsto entro la fine del 2020. L’export agroalimentare Ue verso la Repubblica popolare nell’ultimo anno ha raggiunto i 12,8 miliardi di euro in valore, con un aumento del 13,5%. Pechino è il secondo mercato di sbocco per i prodotti dell’Unione, dopo gli Stati Uniti
FONTE GAZZETTA DI PARMA