Arrivano nuovi aiuti dall’UE per l’agricoltura, con quel che resta del bilancio Pac. Tra i 75 e gli 80 milioni di euro, secondo vicino al dossier, dovrebbero essere messi a disposizione dall’UE per togliere dal mercato cinque tipologie di prodotti e allentare la pressione al ribasso sui prezzi per i produttori. La crisi causata dal Covid-19 comincia a mordere i segmenti a maggior valore dell’agricoltura europea. I vini, gli alimenti DOP e IGP, tagli pregiati di carne bovina ma anche carni meno «ricche» ma con mercati piccoli come l’agnello, le primizie dell’ortofrutta e i formaggi. Il problema è sempre la liquidità.
Allora, come chiesto a più riprese da tutti i ministri dell’agricoltura UE, dagli euro deputati e dalle associazioni di categoria, la Commissione europea ha varato un nuovo pacchetto di aiuti per l’agroalimentare. Il ventaglio di misure è ampio e si punta ad attivarle entro fine aprile, dopo l’esame e l’approvazione degli Stati. Si va dall’aiuto allo stoccaggio per latte scremato in polvere, burro, formaggi e carni (bovine, ovine e caprine) alla distillazione di crisi per il vino con i fondi già disponibili nei programmi nazionali. Tra le proposte, anche quella di una somma forfettaria di 5mila euro per ogni azienda per sbloccare l’utilizzo dei fondi di sviluppo rurale non impegnati, una proposta che Bruxelles ha fatto circolare già da fine marzo, ma che non tutti gli Stati membri riescono a concretizzare.
Tante misure per pochi fondi, come annunciato a più riprese dal commissario Ue Janusz Wojciechowski: le casse della Pac sono prosciugate a fine periodo finanziario e un nuovo bilancio non è ancora all’orizzonte, ostaggio dei veti incrociati degli Stati. Per l’ammasso privato ci sarebbero meno di 80 milioni. Per assorbire, con la stessa ‘rete di sicurezzà, l’impatto dell’embargo russo del 2014 ci vollero oltre 500 milioni solo per l’ortofrutta e il doppio per il latte.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno