Gli italiani a tavola? La parola d’ordine è «salutismo non punitivo». Mangiare deve soddisfare il gusto (che nel 2015 propenderà per il salato), ma non deve fare male. Per cui, occhio agli ingredienti, cibi possibilmente freschi e molto nazionalismo, perché la nostra cucina è la migliore, anche se i più giovani non disdegnano l’etnico. Un’indagine realizzata da Ipsos per la manifestazione Tuttofood, che si terrà dal 3 al 9 maggio a Rho nei padiglioni di Fiera Milano, ha messo in luce le tendenze, sondando l’opinione di due tipologie di consumatori: i millennials (18-29 anni) e i baby-boomers (50 -64 anni).
“In Italia c’è un atteggiamento equilibrato tra salute e piacere e un’attenzione agli ingredienti che è molto più elevata rispetto a quanto accade negli altri Paesi, soprattutto tra i baby boomers – dice il presidente di Ipsos, Nando Pagnoncelli -. Ma è importante anche la soddisfazione. Il cibo deve essere sano e appagare i sensi”. E l’ingrediente conta. Guardano alle proprietà nutritive dei cibi il 56% dei baby-boomers e il 54% dei millennials. Il ricambio generazionale conferma l’avanzata del bio: oltre un quinto dei consumatori più giovani (23%) compra solo prodotti biologici, quota che scende al 18% tra i loro genitori.
Fonte: Corriere della Sera