“La blockchain deve essere unica e condivisa a livello nazionale. Per questo ci sarà un tavolo interministeriale, ma inizieremo a ragionare su questo tema dopo le elezioni europee perché in questo momento la politica italiana, soprattutto all’interno del Governo, è troppo litigiosa. Un argomento come la blockchain, che riguarda il futuro delle aziende italiane, non può diventare motivo di scontro”. Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, alla tavola rotonda sulla blockchain (moderata da Mauro Rosati, direttore generale di Fondazione Qualivita), che si è volta nella prima giornata di Tuttofood, la fiera internazionale dell’agroalimentare in corso alla Fiera di Milano fino al 9 maggio prossimo.
“Prenderò le mie decisioni più importanti dopo le elezioni europee. – ha aggiunto Centinaio –. Non voglio rischiare di veder fallire progetti importanti come questo. Quando avremo finito con questo circo mediatico delle elezioni europee chiederemo al Mise di lavorare a un progetto comune sulla blockchain”.
“L’agricoltura 4.0 – ha spiegato Filippo Maria Renga, direttore dell’Osservatorio Smart Agrifood – viene fatta con strumenti digitali che consentono di prendere le decisioni più efficaci, così come tracciabilità e qualità vengono oggi garantite da sistemi digitali”. Le informazioni sono quindi il nuovo petrolio: “Chi coltiva dati raccoglie valore” ha aggiunto ancora Renga, ricordando i 42 casi di aziende che hanno utilizzato la blockchain nel food tra il 2016 e il 2018.
La blockchain può diventare uno strumento di tutela dei marchi e dei prodotti nazionali, in grado di garantire un percorso di trasparenza verso il consumatore e di valorizzazione la filiera produttiva. A questa nuova tecnologia, importante per la trasparenza dell’etichetta, guardano con interesse anche i consorzi dei prodotti a indicazione geografica, come ha sottolineato Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio di tutela del Grana Padano e di Origin, organismo che associa i Consorzi dei prodotti Dop e Igp.
Mercoledì 8 maggio sempre a Tuttofood, nell’area “Block Plaza” verranno presentate le filiere pilota della blockchain made in Italy, ossia quelle del Grana Padano Dop, dell’Aceto Balsamico di Modena Igp, del Cioccolato Di Modica Igp, e della filiera bio di alta qualità di Lattebusche.
Per Maria Chiara Ferrarese, vicepresidente di Csqa, la blockchain rappresenta un’opportunità da cogliere, ma occorre che “tutti parlino la stessa lingua digitale”. Un linguaggio comune, secondo Alberto Frausin, presidente di GS1 Italy, c’è giá: lo standard GS1 consente di identificare, catturare e condividere le informazioni lungo la filiera, renderle accessibili, corrette e facilmente comprensibili.
Fonte: Terra e Vita