C’è stato il sì a 3 mila nuovi ettari di vigna destinati al Prosecco. Ma la fame mondiale di vino non può attendere, anche perché il rischio solito è che poi ci pensi qualcun altro a piazzare oltreoceano o in altri Paesi un qualche vino bianco con bollitine spacciato per l’originale. E allora a beni estremi, estremi rimedi. Il Friuli Venezia Giulia ha già detto sì, e il Veneto si appresta a fare altrettanto: aumenterà subito, già da questa vendemmia 2016, la superficie di vitigni destinati a produrre Prosecco DOP. Il tutto su richiesta dello stesso Consorzio di tutela della denominazione di origine controllata Prosecco, che ora le Regioni si apprestano ad accogliere. Il Friuli si è già mosso. La prima mossa l’ha fatta Trieste: «Per quest’anno anche i vitigni di Glera piantumato e non rivendicabile come Prosecco potranno fregiarsi della denominazione “Prosecco DOP”». Lo ha annunciato
L’assessore alle Risorse agricole del Friuli Venezia Giulia, Cristiano Shaurli, dopo una delibera approvata venerdì dalla Giunta regionale di Trieste. «Si tratta di un provvedimento eccezionale per il 2016 – ha spiegato Shaurli assunto di concerto con la filiera vitivinicola, il Consorzio Prosecco doc e in analogia con quanto in corso di adozione anche dalla Regione Veneto. Un provvedimento che si collega a quanto già deciso con i nuovi ettari da destinare al Prosecco». Come detto, infatti, i 3mila ulteriori ettari dedicati al Prosecco doc e distribuiti tra Veneto e Friuli Venezia Giulia potranno sviluppare la propria potenzialità in futuro, ma c’è bisogno di una risposta urgente adesso.
Fonte: il Giornale di Vicenza