Un sistema integrato turismo-agroalimentare può generare opportunità di crescita nel Mezzogiorno decisamente importanti. Ne è convinta Annalisa Areni, milanese, da maggio Regional Manager Sud di UniCredit, appassionata di Napoli e delle sue peculiarità, scoperte e vissute in questi mesi con grande curiosità. Non è un caso che a questo binomio, turismo e agricoltura appunto, abbia deciso di affidare la prima iniziativa pubblica, un incontro con le imprese campane e con testimoniai di spessore. Ci saranno l’ad di Gesac Roberto Barbieri, il direttore del Museo archeologico Paolo Giulierini, l’assessore comunale Gaetano Daniele, il presidente di Palazzo Caracciolo spa Costanzo Jannotti Pecci, il presidente di Federalberghi Campania Costanzo Jaccarino e due big del food made in Campania, Ciro Oliva di “Concettina ai tre Santi”, e Giuseppe Di Martino, ad dell’omonimo gruppo della pasta di Gragnano, leader nel mondo. «In Campania – dice Areni – il turismo vale il 13% del Pil regionale, l’agroalimentare il 4,4%, con 68mila imprese e un valore della produzione globale di 4,5 miliardi. Ci sono potenzialità di crescita che vogliamo sostenere».
In che modo? «Presenteremo a Napoli il programma “Made4ltaly” con il quale UniCredit destina un plafond di 5 miliardi, su base nazionale, alle pmi italiane per il triennio 2019-2021. Una cifra importante che si aggiunge all’enorme know how che come banca mettiamo da tempo a disposizione delle imprese del territorio, fornendo consulenza specifica, formazione mirata alle esigenze di ogni singolo progetto selezionato e favorendo momenti d`incontro. Come il 6 novembre a Salerno dove organizzeremo un B2B agroalimentare con buyer esteri e operatori campani».
Cosa vuol dire in concreto accompagnare le pmi turistiche e agroalimentari alla reciproca integrazione? «Intanto vuol dire che crediamo moltissimo nella necessità di fare squadra, di trasformare cioè l’io in noi, come mi piace ripetere. E questo vale soprattutto nell’era del turismo 4.0: l’integrazione tra cibo, cultura e patrimonio paesaggistico può essere vincente, considerato tra l’altro che oggi si sta passando da un turismo di destinazione ad uno di motivazione. Nel 2018 è cresciuto del 48% il numero di turisti italiani che hanno vissuto esperienze nell’ambito del turismo enogastronomico. “Made4ltaly” vuole in sostanza promuovere un’offerta congiunta tra strutture ricettive e imprese agroalimentari per potenziare l’offerta e le opportunità delle destinazioni turistiche, dei prodotti di eccellenza e del trend enogastronomico. E di qui rafforzare anche asset fondamentali come l’arte, la cultura, la sostenibilità, la storia, il paesaggio».
Turismo e agroalimentare basteranno a rilanciare l’attrattività economica del Sud? «Naturalmente no. Non faremo l’errore di pensare che il futuro di Regioni importanti come la Campania dipenda solo da questo binomio. Esiste un sistema produttivo di rilievo, a cominciare dal settore manifatturiero, che come banca continueremo a sostenere nei suoi percorsi di crescita».
Il problema non sembra la mancanza di risorse, forse ce ne sono fin troppe… «Sono d’accordo. E credo anche io che il Mezzogiorno sia la vera, grande opportunità per il Paese. Per conoscenza diretta di questi miei primi mesi al Sud, posso testimoniare che il Mezzogiorno presenta importanti elementi di dinamismo: qui nasce un’impresa su tre in Italia, ci sono aziende di eccellenza e cresce il tasso di innovazione anche sulla spinta delle tante, nuove start up (in aumento del 10%) che entrano sul mercato».
Evidentemente però non basta a ridurre il divario… «Il problema resta quello degli investimenti da attrarre e da stimolare, specie per potenziare il sistema infrastrutturale. Lo scenario è delicato, secondo le nostre elaborazioni su dati di Prometeia dopo una risalita nel 2018 degli investimenti fissi lordi in Campania pari al 2,9% si prevede un calo a meno 0,8% nel 2019. Per questo bisogna fare sistema e rilanciare la domanda di credito per investimenti. Noi di UniCredit siamo già tra i principali contributori per l’economia meridionale, con un volume di impieghi nelle quattro regioni del Sud continentale pari a 11 miliardi (+2% in Campania) e una crescita delle erogazioni alle pmi campane del 113% nei primi sei mesi del 2019.
Fonte: Il Mattino