L’atto vuole promuovere il turismo dell’olio in Umbria, un settore strategico del territorio e mira a creare un ulteriore indotto per le imprese agricole della regione.
Rafforzare e valorizzare un settore di eccellenza puntando, oltre che sull’innalzamento qualitativo e quantitativo della produzione, anche sullo sviluppo dell’attività turistica collegata all’oro verde: è con questi obiettivi che la giunta regionale ha approvato il disciplinare per l’esercizio dell’attività oleoturistica nel territorio.
Dopo l’analogo provvedimento adottato nel settembre 2020 per il settore del vino, l’atto varato dalla giunta regionale punta a creare un nuovo indotto di turismo gastronomico ed esperienziale verso la regione, valorizzandone il territorio caratterizzato da una produzione olivicola di altissimo pregio, su cui insiste, tra l’altro, la fascia olivata candidata a patrimonio Unesco.
L’attività oleoturistica, secondo quanto recepito nel disciplinare, è considerata attività agricola connessa qualora svolta dall’imprenditore agricolo singolo o associato. Nella fattispecie, sono considerate attività oleoturistiche: le attività formative e informative volte ad approfondire la conoscenza delle produzioni del territorio e dell’olio Evo; le visite guidate agli oliveti aziendali e ai frantoi; le iniziative di carattere culturale e ricreative svolte in ambito aziendale; le degustazioni di olio, anche in abbinamento con alimenti preparati in azienda.
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Fonte: Corriere dell’Umbria