Tutto esaurito per le degustazioni, in 4 mila agli eventi tra i vigneti.
Per tre giorni Trento è diventata la capitale del mondo del vino italiano. Il Trentodoc Festival, organizzato con il supporto del Corriere della Sera, è stato un successo oltre ogni aspettativa. Per la qualità degli incontri e delle degustazioni, per il numero dei partecipanti e per le scoperte sull’evoluzione delle bollitine di montagna. 37 appuntamenti del Festival dentro e fuori Trento e altrettanti, nel programma iniziale, andati in scena nelle cantine. «Un evento che fa fatto scoprire bellezze nel centro storico e nella provincia», dice l’assessore provinciale all’Agricoltura Giulia Zanotelli, che ha voluto il Festival con Trentino Marketing e l’Istituto Trentodoc. «Abbiamo registrato un rapido tutto esaurito per le degustazioni e gli eventi nelle cantine, un segno di grande vitalità delle nostre bollicine», riflette Sabrina Schench, direttrice dell’Istituto. «Ci sono le basi positive per pensare da subito alla prossima edizione» annuncia l’amministratore delegato di Trentino Marketing, Maurizio Rossini.
Nelle degustazioni, condotte dai campioni italiani dell’Associazione italiana sommelier e da Gabriele Gorelli, primo master of wine italiano, il Metodo classico trentino ha dimostrato una longevità sorprendente, non solo nelle Riserve che prevedono un affinamento sui lieviti di almeno 36 mesi prima della sboccatura. Un periodo che esalta morbidezza e complessità degli spumanti. Alcuni vignaioli hanno esteso il riposo in cantina delle bottiglie fino a 36o mesi. Ma anche le versioni di Trentodoc pensate per un consumo più rapido hanno stupito per forza e freschezza mantenuta negli anni. La prova che la qualità del vino resta il continuo obiettivo per il Trentodoc.
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Fonte: Corriere della Sera